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La decisione

Nessun premio per la scoperta, ricorso accolto

Trovò un capitello in spiaggia, ma non ci fu nessun riconoscimento dalla Soprintendenza: il Tar ribalta tutto

Nessun premio per la scoperta, ricorso accolto

Si vide negare il riconoscimento del premio per il ritrovamento di un capitello in spiaggia, in località Grotta di Tiberio, ma ora per lui si riaccende la speranza: il Tar ha accolto il ricorso e annullato la nota con cui la Soprintendenza non gli attribuiva i meriti della scoperta.


È la storia del signor Francesco Federico Rendinaro che, assistito dagli avvocati Toni De Simone e Simona Dominici, ha iniziato la sua battaglia contro la Soprintendenza nel 2020, quando ha impugnato gli atti secondo cui non sussistevano i presupposti per il riconoscimento della scoperta. Secondo la Soprintendenza la denuncia di rinvenimento fortuito è stata presentata oltre il termine delle 24 ore previsto dalla legge, oltretutto da una persona terza e con modalità non conformi alla legge, aggiungendo che «la presenza di depositi di malta moderna inseriti nei solchi della decorazione marmorea lascia supporre che il reperto archeologico sia già stato rinvenuto in precedenza».


Eppure, come sottolineato dal Tar, ci sono alcune cose che non tornano nelle dichiarazioni della Soprintendenza che, in primo luogo, non sembra aver mai disconosciuto il signor Redinaro quale scopritore del capitello. Inoltre, la denuncia risulta essere stata presentata nelle 24 ore prima al Comune di Sperlonga attraverso una telefonata alla segreteria del sindaco e poi, su indicazione di quest'ultima, all'assessore ai beni culturali e paesaggistici. A questi passaggi è poi seguito l'incarico di segnalare il rinvenimento alla competente Sopritnendenza.


A seguire, sempre entro le 24 ore dalla scoperta, «non solo è stata effettuata la denuncia dal sig. Rendinaro, ma il Comune di Sperlonga ha direttamente partecipato, unitamente allo scopritore e alla Soprintendenza, alle operazioni di scavo e recupero del bene».
Insomma, motivazioni più che sufficienti per il Tar, che accoglie il ricorso del signor Rendinaro e mette in discussione quanto deciso dalla Soprintendenza, ricordando inoltre come la legge disponga che a «chi scopre fortuitamente cose immobili o mobili indicate nell'articolo 10 ne fa denuncia entro ventiquattro ore al soprintendente o al sindaco ovvero all'autorità di pubblica sicurezza e provvede alla conservazione temporanea di esse (...)» il Ministero «corrisponde un premio non superiore al quarto del valore delle cose ritrovate»

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