Il fatto
19.07.2023 - 11:00
Nella vicenda della brutale aggressione consumata tra stranieri sabato pomeriggio alle porte del centro di Latina emerge un risvolto che conferma una volta per tutte le difficoltà con cui le forze di polizia sono costrette a confrontarsi nell'opera di mantenimento dell'ordine pubblico, ovvero per tutelare la sicurezza pubblica. Il nordafricano sospettato di avere picchiato e ferito con un coltello un giovane cittadino del Gambia, è risultato infatti irregolare sul territorio italiano e per l'ennesima volta anche l'altro giorno è stato invitato a presentarsi presso l'ufficio immigrazione per regolarizzare la propria posizione, come prevede la prassi: vive da molti anni nel nostro Paese, ma non ha mai avuto la necessità di mettersi in regola e continua a vivere da clandestino, oltretutto creando disordini come quello della scorsa settimana. Un episodio per il quale oltretutto potrebbe passarla liscia, visto che la vittima non sembra intenzionata a denunciarlo. Anzi, c'è da dire che un altro processo non farebbe altro che rinviare una sua eventuale espulsione, in attesa di essere giudicato.
La vicenda era di quelle che scuotono l'opinione pubblica, ma si era risolta senza risvolti penali perché la vittima, nonostante la brutalità dell'aggressione, se l'era cavata con una decina di giorni di prognosi, insufficienti per l'avvio di un'indagine d'ufficio in assenza la querela di parte. Oltretutto non c'erano testimoni che fossero in grado di riferire che l'aggressore lo aveva colpito con un'arma bianca.
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