Le tappe
25.07.2023 - 11:30
La Regione Lazio è stata condannata per condotta discriminatoria in considerazione delle lacune nell'assistenza a due minori aventi diritto al sostegno scolastico. I genitori di due bambini affetti affetti da grave disabilità, patrocinati dagli avvocati Tiziana Agostini e Giovanni Di Ciollo, sono stati costretti a ricorrere al Tribunale ordinario di Latina in quanto la Regione Lazio aveva loro negato pieno riconoscimento delle misure di sostegno alle disabilità di cui gli stessi già godevano negli anni precedenti, ossia l'assistenza sensoriale e uditiva e la comunicazione aumentativa alternativa (detta C.A.A.), imponendo la scelta di una sola delle misure. Dopo tale imposizione la famiglia si è rivolta al Tribunale «per far accertare la condotta discriminatoria posta in essere dalla regione».
Il 29 giugno i giudici hanno accolto in toto il ricorso accertando «la condotta discriminatoria della Regione Lazio nei confronti dei minori» e hanno inoltre ordinato alla stessa Regione «di astenersi per il futuro da analoghe condotte. L'amministrazione della Pisana è stata altresì condannata a risarcire il danno causato a ciascuno dei due alunni, nonché al rispetto dei piani educativi individualizzati e delle linee guida per l'assistenza a minori affetti da disabilità». Eppure, stante tutto questo, il 6 giugno scorso, quindi prima della pubblicazione della sentenza, sono state varate nuove linee guida che, contrariamente alle precedenti, prevedono che «in caso di sensoriale uditiva e C.A.A. potrà essere presentata domanda per uno solo dei due servizi.
In questo modo viene codificata una contrazione del servizio di assistenza con una modalità che pure era stata già giudicata discriminatoria dal Tribunale di Latina, essendo la vicenda relativa a due alunni di un plesso del capoluogo. Insomma si tratta di una norma che tende ad evitare contenziosi e comunque in definitiva a risparmiare sull'assistenza agli alunni bisognosi di un servizio di assistenza basilare per poter aver effettivamente diritto allo studio. A cosa serve questa assistenza? A migliorare o consentire (in caso di alunni del tutto non udenti) la capacità di produrre e comprendere il linguaggio.
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