Il fatto
27.07.2023 - 07:30
C'è un gruppo di persone che sa cosa è accaduto a Formia la sera del 15 febbraio 2022 quando Gustavo Bardellino, nipote del fondatore del clan dei casalesi, Antonio, fu ferito a colpi di arma da fuoco nella concessionaria Buonerba. Punta a loro l'operazione che ieri mattina ha visto impegnati circa cento uomini tra poliziotti e carabinieri per 12 perquisizioni domiciliari a Formia, Gaeta e Minturno. Si tratta di una tappa utile a raccogliere prove sull'autore, il movente e i mandanti dell'attentato dello scorso anno ma, soprattutto, la Dda di Roma vuole ricostruire il quadro d'insieme in cui è maturato quell'episodio.
Tra le persone destinatarie di perquisizione domiciliare c'è lo stesso Gustavo Bardellino e alcuni componenti della sua famiglia, oltre che amici e collaboratori che risiedono nelle tre città.
Gli investigatori hanno impiegato l'intera giornata di ieri, cominciata alle 7 del mattino, per raccogliere documenti cartacei e supporti magnetici; sono stati acquisiti agli atti copie delle memorie dei pc e dei telefoni nella disponibilità dei perquisiti, elementi che da oggi verranno sottoposti ad un esame approfondito utile a capire se Gustavo Bardellino fu «soltanto» la vittima di un episodio violento o se era in atto in quel momento uno scontro di livello più alto, come peraltro già dimostra la competenza per materia acquisita da subito dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.
Una possibile svolta nelle indagini sull'attentato era attesa già nei mesi scorsi, dopo il lungo silenzio che ha accompagnato le verifiche avvenute nella immediatezza dei fatti, ossia tra la fine di febbraio e marzo del 2022.
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