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Cronaca

Camping confiscato, nuovo braccio di ferro Il Tar sospende tutto

Stop alla nuova ordinanza di sgombero del Comune. È ancora pendente il ricorso sul provvedimento di acquisizione

Camping confiscato, nuovo braccio di ferro Il Tar sospende tutto

Continua il braccio di ferro tra il Comune e gli ex proprietari del campeggio Sole Azzurro di via Capraia, al lido di Latina, oggetto di acquisizione al patrimonio dell'ente municipale a margine del procedimento penale che si è concluso col proscioglimento degli imputati dai reati in materia edilizia per prescrizione, ma non ha risparmiato la struttura dalla confisca per l'evidente caso di lottizzazione abusiva. La scorsa settimana infatti il dirigente del Servizio Patrimonio ha emesso una nuova ordinanza di sgombero dell'area che ieri però il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha sospeso con decreto del presidente della Sezione di Latina, nell'ambito del procedimento già in corso per la definizione del vecchio ricorso tuttora pendente, in attesa della valutazione collegiale prevista a ottobre.
La vicenda è piuttosto spigolosa perché lo scorso anno, quando ormai era definitiva la sentenza con cui la Corte d'Appello di Roma disponeva la confisca del campeggio, una decisione confermata infatti anche dalla Suprema Corte di Cassazione, il Comune aveva proceduto con l'acquisizione al proprio patrimonio dell'intero campeggio, compresa l'area di sosta antistante. Il provvedimento però era finito al centro di un ricorso al Tar che non è stato ancora definito e contestava una serie di vizi di forma che lo rendono potenzialmente inefficace. Ciò nonostante, l'ente locale aveva proceduto con l'ordinanza di sgombero che lo scorso anno era stata sospesa una prima volta.
Quest'estate intanto la cooperativa che gestiva il campeggio ha continuato a lavorare: prima il Comune ha fatto decadere la Scia presentata per l'attività ricettiva, poi ha ordinato nuovamente lo sgombero. Atto questo che i ricorrenti hanno impugnato, attraverso l'avvocato Fabio Raponi, depositando motivi aggiunti al ricorso in fase di valutazione che ieri il presidente del Tar ha accolto, concedendo la sospensiva dell'ordinanza di sgombero. Tra i motivi anche e soprattutto il termine perentorio di cinque giorni fissato dal dirigente comunale nell'esecuzione dello sgombero. Oltretutto con questo atto l'ente chiede alla cooperativa che gestisce il camping, il pagamento della somma pari a 102.948,60 euro come indennità di occupazione della struttura dal momento della confisca a oggi. Pretese tutte da valutare visto che il provvedimento di acquisizione dell'area è ancora oggetto di contenzioso.
In ballo c'è un'area di tredicimila metri quadrati, sulla quale erano state realizzate 102 piazzole quasi tutte cementate, corredate di vialetti e varie strutture anche in muratura e un parcheggio adiacente di 2.500 metri quadrati.

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