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Il caso

I giudici salvano il Comune dal maxi debito

La società Sud Invest chiedeva un milione e mezzo di euro quale risarcimento per il mancato trasferimento di terreni “promessi” nel 1990

I giudici salvano il Comune dal maxi debito

Era considerato uno dei debiti terribili pendenti sulla testa del Comune di Latina. Da ieri non esiste più la richiesta di risarcimento da un milione e mezzo di euro avanzata dalla società «Sud Invest Edilizia srl» per il tramite dell'avvocato Luca Maria Pietrosanti. Infatti la quarta sezione del Consiglio di Stato ha rigettato l'appello e condannato la ricorrente a pagare 5000 euro di spese di lite in favore del Comune, rappresentato dall'avvocato Francesco Paolo Cavalcanti. La storia sottesa della sentenza è molto vecchia.

Tutto inizia il 17 gennaio del 1990, quando la Sud Invest stipula una convenzione urbanistica con il Comune avente ad oggetto la cessione di un'area ricompresa nell'ambito del Ppe; il corrispettivo di quella cessione era costituito dal riconoscimento da parte dell'ente di un «credito di cubatura» di oltre 17mila metri quadrati da realizzare in una zona limitrofa. In pratica fu uno scambio tra l'area ceduta dalla società e un'altra area che il Comune individuò con apposita delibera nel 2005; ma si dovrà arrivare ad una sentenza del Consiglio di Stato del 2015 perché al Comune di Latina sia «obbligato» a trasferire effettivamente quell'area alla Sud Invest.

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