Il fatto
21.09.2023 - 08:55
Sono due gli abusi sessuali finiti nelle carte dell'ultima inchiesta sulla violenza sessuale dell'insospettabile professore di religione di 49 anni che si trova agli arresti domiciliari. La parte offesa è un minore all'epoca dei fatti, figlio di amici di famiglia dell'indagato. In entrambi i casi l'uomo era insieme al ragazzino in occasione della visione di una partita di calcio che stavano guardando in tv. Entrambi erano da soli sul divano. E' successo due volte a casa: ad aprile e a giugno del 2018. E' nella seconda ordinanza cautelare - emessa alcuni giorni fa dal giudice Giuseppe Molfese su richiesta del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza - che emergono diversi particolari.
Nelle carte dell'indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Latina, l'adolescente ricostruisce i fatti. Dopo il primo abuso - avvenuto nell'aprile del 2018 - il minore è stato contattato ripetutamente su WhatsApp e nella conversazione l'indagato ha affrontato temi a sfondo sessuale. Anche questo è riportato: durante questa conversazione - secondo la denuncia del minore - il 49enne ha inviato una foto delle parti intime.
Ma c'è un altro episodio allarmante - come sostenuto dal magistrato nel provvedimento cautelare - che risale invece al giugno del 2018.
In quella circostanza l'indagato - secondo il racconto del minore - sempre durante la visione di una partita di calcio in tv, quando era sul divano, dopo aver spogliato la parte offesa ha commesso l'abuso. <Quando sono arrivato ha spento la televisione e mi ha fatto spogliare, io tentennavo e gli dicevo sono troppo piccolo per queste cose e lui mi diceva di stare tranquillo>.
Nel provvedimento cautelare è riportato che il minore ha dichiarato all'autorità giudiziaria un particolare: l'ex prof prima di compiere gli abusi gli ha fatto vedere un video dove a compiere un atto sessuale era un sacerdote. Il minore era stato ascoltato in forma protetta in Procura alla presenza anche di un consulente di parte e le dichiarazioni rilasciate agli investigatori sono state ritenute dal giudice attendibili e lineari.
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