Giudiziaria
04.10.2023 - 09:16
Ultimo atto ieri pomeriggio Roma del processo Purosangue Ciarelli per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato (un giudizio previsto che consente la riduzione di un terzo della pena). . Quattro le condanne emesse dal gup Rosalba Liso:. nove anni nei confronti di Roberto Ciarelli, due anni per Valentina Travali, Francesco Iannarilli, Maria Grazia Di Silvio. Sono difesi rispettivamente dagli avvocati Amleto Coronella, Andrea Palmiero, Alessia Vita, Pasquale Cardillo Cupo.
I quattro imputati a vario titolo erano accusati di estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni.
Reati aggravati dal metodo mafioso, quest'ultima aggravante è stata contestata a Roberto Ciarelli. Per lui era stata ipotizzata un'estorsione ad un professionista di Latina a cui non voleva dare i soldi per l'affitto di casa.
Lo scorso 8 giugno nel corso della sua requisitoria, il pubblico ministero Luigia Spinelli aveva chiesto per gli imputati pene complessive per oltre 30 anni di reclusione mentre le difese avevano cercato di scardinare l'impianto accusatorio puntando anche sulla derubricazione del reato.
Nelle carte dell'inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Latina e coordinata dalla Dda, sono finite le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, Renato Pugliese, Agostino Riccardo, Andrea Pradissitto e Maurizio Zuppardo.
Anche in questo processo il Comune di Latina si è costituito parte civile. L'Amministrazione comunale ha sostenuto che le condotte sono lesive sotto diversi profili degli interessi dell'Ente: per i danni di immagine dell'amministrazione. Tra le vittime di episodi estorsivi, anche professionisti, imprenditori, commercianti. Oltre al Comune di Latina anche l'Associazione Antonino Caponnetto si è costituita parte civile e il gup ha stabilito che il danno è da liquidarsi in sede civile.
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