Il caso
26.10.2023 - 08:30
Come se non bastassero il degrado e l'emergenza sociale, i bivacchi dei senzatetto nei giardini di via Don Morosini provocano da tempo ricadute anche sul servizio sanitario e in maniera particolare sull'efficenza del pronto intervento. Quotidianamente e più volte nell'arco della giornata, le ambulanze intervengono per assistere i clochard ubriachi che perdono i sensi e si accasciano al suolo, nella maggior parte dei casi trasportandoli in ospedale per le cure e gli accertamenti medici del caso. Così un contesto indecoroso, tollerato da troppi anni, finisce per distogliere preziose risorse pubbliche, come mezzi, personale e posti letto, dalle attività di soccorso più importanti per la collettività, se non vitali.
L'ultimo episodio che mette in luce la gravità della situazione risale al pomeriggio di ieri, quando un'ambulanza del pronto intervento sanitaria è dovuta intervenire in uno dei giardini di via Don Morosini, quello compreso tra via Fratelli Bandiera e via Pisacane, perché i cittadini avevano segnalato la presenza di una donna svenuta a terra. Si trattava di una senzatetto ucraina che da anni vive nelle aiole della passeggiata Pertini, uno dei clochard che avevano improvvisato i bivacchi rimossi più volte dal Comune nell'ultimo anno. Nonostante l'eliminazione delle panchine, lei e gli altri continuano a trascorrere le giornate in quei giardini, consumando alcolici fino a perdere i sensi, rifiutando forme di assistenza come il dormitorio, dov'è vietato entrare in stato di ebbrezza alcolica. In zona ci è stato raccontato che alcuni degli stranieri, quando non riescono ad acquistare alcolici, arrivano al punto di consumare l'alcol etilico comunemente impiegato per le pulizie.
Quella donna è uno dei senzatetto che viene soccorsa più volte in quella zona, ma non è l'unica. Del resto quando i passanti vedono svenire un clochard, si preoccupano per le loro sorti e allertano il 112 non potendo conoscere il loro reale stato di salute. Il più delle volte appunto sono solo storditi dal consumo eccessivo di alcolici e il trasporto in ospedale è una prassi alla quale i soccorritori non possono sottrarsi in presenza di un paziente che non è vigile. Ma può capitare, come ieri pomeriggio, che buona parte delle ambulanze siano bloccate in ospedale o comunque impegnate in altri soccorsi e venga mandato in via Don Morosini, per prendersi cura dei senzatetto ubriachi, l'unico mezzo d'emergenza disponibile in quel momento. Senza dimenticare che poi, in pronto soccorso, occupa un posto letto che sarebbe destinato a un paziente con patologie più serie.
In tutto questo l'assistenza sociale resta impotente. Gli operatori di strada si limitano a invitare i clochard ad accettare un posto in dormitorio, ma se rifiutano non c'è alternativa a un'esistenza umiliante alimentata dai fumi dell'alcol.
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