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Il caso

Per altri due mesi gli alunni non torneranno alla “Massari”

La messa in sicurezza da 140mila euro non parte, tutto fermo da sei mesi e intanto gli alunni sono costretti a migrare

Per altri due mesi gli alunni non torneranno alla “Massari”

Abbattimento sì, o no. Un piano, due piani o tutta la struttura. Oppure la possibilità di una messa in sicurezza che non prevede abbattimenti, ma una sorta di "incatenatura" che, a costi decisamente più bassi, avrebbe portato la sicurezza necessaria.
Le strade, le scelte sul tavolo dell'amministrazione comunale di Cori dopo il crollo del tetto di un vecchio immobile che si trova in via Veneto, intersezione con via de Rossi, e davanti al quale passano, o meglio passerebbero, gli studenti diretti alla scuola Massari, erano diverse.
Quella scelta, per un costo di 140mila euro, sembra prevedere l'abbattimento, la demolizione di uno o due piani dell'immobile, quelli messi a rischio dal crollo e che presentano, bene evidenti dalla strada, crepe e danni. Ma questi lavori non partono.
Il crollo è avvenuto oramai sei mesi fa. L'opposizione sottolineava la necessità di intervenire in tempi stretti, ma certo bisogna fare i conti con i tempi della burocrazia. L'immobile è naturalmente privato. Se il proprietario come sembra non ha interesse ad intervenire, il Comune ha naturalmente il potere di intervenire e in un secondo momenti rivalersi sulla proprietà. Questo però comporta dei passaggi formali come la dichiarazione della somma urgenza. Provveduto a fare quel passo, si è dovuto stilare il bando e trovare la ditta.

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