Il caso
02.11.2023 - 12:00
Nel golfo torna sulle tavole il pesce fresco dopo il fermo pesca scattato domenica primo ottobre per il compartimento Marittimo di Gaeta.
Una normativa questa che regola i divieti relativi alle attività di pesca, per motivi ecologici e per consentire una corretta riproduzione di pesci, molluschi e crostacei.
Tale stop è durato un mese. Infatti lo scorso primo ottobre aveva preso avvio l'interruzione temporanea dell'attività di pesca per i pescherecci autorizzati all'esercizio dell'attività di pesca con il sistema a strascico, comprendente le reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, reti gemelle a divergenti, ad esclusione delle unità abilitate alla pesca oceanica.
Il fermo pesca, per le unità che impiegano tali attrezzi da pesca, ha riguardato tutti i pescherecci iscritti nel compartimento marittimo di Gaeta, ovvero trentadue unità da pesca.
Il ritorno in mare c'è stato la notte tra martedì e mercoledì. Nel Golfo sono tanti quelli che a malincuore sono stati costretti a rinunciare al pescato fresco, a restare in astinenza per un mese, ma ora sono pronti a rifarsi, magari con gli interessi.
Via libera dunque a fritture e grigliate a "chilometri zero" realizzate con il pescato locale e meno rischi di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto congelato o straniero della stessa specie del nazionale se non addirittura esotico e spacciato per nostrano.
Il consiglio resta comunque sempre quello di verificare bene le informazioni in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati.
Per assicurare reale trasparenza occorrerebbe arrivare all'etichettatura obbligatoria dell'origine anche al ristorante.
Il fermo pesca dunque è terminato ma le criticità del settore, dei lavoratori e dell'indotto di tutti gli operatori del mare restano e non sono di lieve entità.
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