Cerca

Cronaca

Delitto di Cellole: chieste nuove perizie

I giudici del Tribunale di S.M.C. Vetere hanno disposto un esame sul fucile di Gentile

Delitto di Cellole: chieste nuove perizie

Esame balistico sui fucili del presunto assassino, perizia sull'auto della vittima, i cui familiari hanno nominato un legale. Questi i principali sviluppi del delitto di Cellole, che ha registrato l'uccisione di Pietro Caprio, 58enne che era insegnante di sostegno presso l'Istituto Comprensivo Antonio Sebastiani di Minturno. L'autorità giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere, infatti, vuole verificare se il colpo con il quale sarebbe stato ucciso il docente casertano, sia stato esploso dal fucile di Angelo Gentile, l'82enne di Cellole ritenuto il responsabile dell'omicidio di Pietro Caprio, il cui corpo è stato poi dato alle fiamme, insieme alla sua auto. E proprio il mezzo di proprietà del docente, domani sarà sottoposto ad una perizia, in quanto i magistrati vogliono verificare se ci sono ancora delle tracce utili alle indagini. Nulla da fare per l'esame autoptico, visto che della vittima era rimasta solo una parte della mascella.

I carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca, intanto, hanno acquisito il computer e il cellulare di Pietro Caprio, che solo una settimana fa stava svolgendo il suo lavoro nella scuola minturnese, dove era stato trasferito da circa un decennio. Incredulità e commozione nella struttura scolastica dove lavorava Caprio, descritto come una persona affabile, gioviale e disponibile. Il fatto del prestito, per i conoscenti, suona come un'autentica sorpresa, ma saranno i successivi accertamenti, anche sui conti bancari, che potranno consentire agli investigatori di trovare qualche altro elemento utile alle indagini. I familiari, intanto, hanno affidato la tutela del loro congiunto all'avvocato Gianluca Di Matteo, la cui nomina è stata comunicata ieri ai magistrati del Tribunale sammaritano. Secondo le prime indiscrezione sembra che nessuno sapesse del prestito che la vittima avrebbe fatto al suo presunto carnefice, il quale nell'interrogatorio di convalida avrebbe negato ogni responsabilità, affermando di aver visto il tre novembre scorso Pietro Caprio, ma in compagnia di una donna. E qualche dubbio sarebbe stato sollevato sul fatto che il Gentile, ottantaduenne con più di qualche "acciacco" abbia agito da solo. Un'ipotesi che anche gli inquirenti non escludono, ma che dovrà essere vagliata. Le auto dei due protagonisti della vicenda sono state notate mentre si recavano nella zona di Pantano, dove poi è stata ritrovata la Dacia di Caprio, completamente bruciata.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione