Il caso
20.11.2023 - 10:03
Oltre all'inchiesta di Latina che arriva in Tribunale, nei confronti dell'insegnante di religione - accusato di violenza sessuale - viene ipotizzato dalla Procura di Roma il reato di detenzione di materiale pedopornografico. E' un'indagine parallela rispetto a quella scattata alla fine di gennaio a seguito delle denunce presentate in Procura.
Nel secondo provvedimento restrittivo eseguito lo scorso luglio nei confronti dell'insospettabile Diacono, il gip ha messo in luce per motivare le esigenze cautelari che: «non è capace di controllare le pulsioni sessuali e che può anche contattare altre persone offese per indurle a ritrattare le dichiarazioni, come accaduto in occasione di una violenza.
Deve riportarsi l'ingente quantità di materiale pedopornografico rinvenuto nei dispositivi informatici in uso, realizzato utilizzando minori e disegni e rappresentazioni fumettistiche ritraenti soggetti minorenni, intenti a subire o compiere atti sessuali», avevano aggiunto gli inquirenti nelle carte dell'inchiesta. Inoltre è emerso che alcune foto pedopornografiche sono state modificate per impedire l'individuazione dei minori.
Nel corso delle indagini preliminari il Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza aveva disposto anche un accertamento tecnico su A.F., 50 anni, affidando l'incarico ad un medico legale per verificare il quadro clinico dell'insospettabile diacono. Era emerso che era capace di intendere e di volere e il medico legale ha escluso eventuali vizi di mente a conferma della sua piena capacità di intendere e di volere al momento dei fatti».
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