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Il caso

Strage di Cisterna, sotto accusa i medici che restiuirono la pistola a Capasso

L'ex comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Latina illustra le chat e le conversazioni del militare con figlie e amici

Strage di Cisterna, sotto accusa i medici che restiuirono la pistola a Capasso

Luigi Capasso aveva anche iniziato a vedere e a parlare con un sacerdote poco prima della strage, ma aveva anche iniziato a mandarsi messaggi ad un secondo numero di telefono e a rispondersi.
E' quanto emerge dalle chat e dalle telefonate del carabiniere che il 28 febbraio del 2018 dopo aver sparato alla moglie in garage - e pensando di averla uccisa - salì in casa e ed esplose oltre una decina di colpi di pistola contro le figlie, Martina di 9 anni e Alessia di 13. L'assassino dopo una lunghissima trattativa con i Carabinieri si uccise all'interno della stessa abitazione, ma quella vicenda ha degli strascichi giudiziari. Oltre alla denuncia da parte della Gargiulo a carico di alcuni poliziotti e carabinieri, la Procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di due medici, quello di famiglia Quintilio Facchini (avvocati Orlando Mariani e Luciano Lazzari), e il medico militare Chiara Verdone (avvocato Anulfo) accusati di aver favorito la restituzione all'omicida della pistola di ordinanza che gli era stata tolta dopo l'esposto della moglie che lamentava continui maltrattamenti, minacce e aggressioni. Nessuna contestazione di falsità o dolo, "solo" la colpa di non aver capito che Capasso era a rischio, pericoloso. Tra l'altro l'ok alla compatibilità del soggetto con il porto dell'arma di ordinanza, era stato rilasciato tre mesi prima della tragedia.


E per capire lo stato psicologico dell'omicida in Tribunale ieri è stato ascoltato l'ex comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Latina, il tenente colonnello Paolo Befera, che ha esaminato i dispositivi in uso al carabiniere, in particolare i messaggi e le chat. Messaggi che l'assassino aveva anche predisposto in precedenza insieme alle disposizioni testamentarie, lasciti e ulteriori accuse nei confronti della moglie che qualche mese dopo avrebbe chiesto al giudice la separazione.
Emerge così il difficile rapporto con quelle figlie che di fatto non volevano passare del tempo con lui, e la più grande addirittura lo accusava di aver tradito i sogni, le speranze della famiglia intera.

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