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Il caso

Niente querele, cade l'accusa di sequestro di persona per Iannotta

Reato estinto per quattro imputati in applicazione della legge Cartabia. La difesa chiede la ricusazione del Collegio penale del Tribunale

Niente querele, cade l'accusa di sequestro di persona per Iannotta

Eccezioni, colpi di scena, richiesta di ricusazione e un reato che cade per la norma Cartabia: il sequestro di persona. E infine la deposizione dei due testimoni. Nuova udienza ieri pomeriggio del processo Dirty glass in Tribunale che vede otto persone imputate, tra cui l'imprenditore Luciano Iannotta, ex presidente di Confartigianato. Non c'è la querela delle due parti offese (vittime del sequestro di persona), che doveva essere presentata e quindi per Iannotta (relativamente al capo di imputazione del sequestro di persona), per Natan Altomare, Pio Taiani e Luigi De Gregoris il processo finisce qui. Il reato è stato dichiarato estinto.

In base a quanto ricostruito, i fatti contestati relativi al sequestro di persona sono avvenuti nel maggio del 2018 in un capannone a Sonnino. Le vittime erano un impiegato della Corte dei Conti e un rappresentante di materiale per ufficio che in base a quanto sostenuto, li potevano aiutare per un appalto in Regione. Il sequestro di persona sarebbe avvenuto per un presunto raggiro relativo ad una tangente, che poi si è scoperto fosse finta per mettere le mani su un appalto mai esistito. La norma Cartabia prevede la non procedibilità quando non vi sia una querela della vittima. E così il reato di sequestro di persona ieri è stato dichiarato estinto.

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