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Il caso

Il re dell'itticoltura accusato di truffa all'Ue

Pietro Lococo nel 2016 descritto come imprenditore illuminato del settore

Il re dell'itticoltura accusato di truffa all'Ue

Nel 2016 una rivista specializzata lo aveva definito uno degli imprenditori più illuminati del settore itticoltura e tra i più importanti operativi su Gaeta e nel Lazio. Ora Pietro Lococo, 63 anni, romano, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di truffa in danno dell'Unione Europea per un ammontare calcolato in 4,5 milioni di euro. Contestazione che oltre a Lococo coinvolge altri due imprenditori. I soldi sono stati incassati dai tre indagati, attraverso le amministrazioni regionali di Sicilia, Toscana e Lazio, ma, secondo l'accusa, senza averne diritto. Ad eseguire i provvedimenti cautelari personali e reali sono stati i finanzieri del comando provinciale di Trapani, su ordinanza del gip di Tivoli emesso dietro conforme richiesta della Procura Europea di Palermo e Roma. Per Lococo sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre sono stati sottoposti ad obbligo di dimora Paolo De Marzi e Libero Dipaola. La misura cautelare reale sui conti è pari a 4,5 milioni di euro, l'ammontare della contestata truffa. Al centro della indagine del nucleo di polizia economico-finanziario di Trpani ci sono i contributi a fondo perduto del Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca del periodo 2014-2020.

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