Sviluppi
20.12.2023 - 10:05
Immagine del 2020
È servita una nuova indagine della Polizia per smantellare definitivamente gli affari illeciti della famiglia di Giulia De Rosa detta Cipolla, fino a ieri capace di resistere agli effetti delle numerose precedenti inchieste, avendo mantenuto per oltre un decennio una delle piazze di spaccio più efficienti e proficue del capoluogo. La vendita della droga, soprattutto cocaina e crack, ma anche hascisc, era assicurata dal coinvolgimento di tutti i componenti del nucleo familiare, sia i figli maschi che le femmine e le nuore, anche spostando i luoghi di vendita della droga rispetto a quelli tradizionali, vale a dire alcuni alloggi delle case popolari considerate vere e proprie roccaforti presidiate continuamente anche tramite l'utilizzo degli impianti di video sorveglianza.
Vedova di Alessandro De Rosa detto Franco lo zingaro, Giulia "Cipolla" è sempre stata la regista dei traffici della sua famiglia, egemone nella zona delle case popolari tra viale Kennedy e via Londra. Tra i più attivi c'erano i figli maschi Cesare e Cristian, capaci anche di imporsi con violenza negli ambienti della criminalità. Ma nelle attività di spaccio erano coinvolte anche le figlie Giovina e Francesca, la nuora Anna Bevilacqua. Tutti insieme riuscivano a garantire la presenza di qualcuno nelle abitazioni che erano diventate un punto di riferimento per i clienti: non mancavano i contatti tramite le applicazioni di messaggistica, ma buona parte degli assuntori di droga si presentavano direttamente alla porta di casa, specie in via Londra, dove sapevano di poter trovare sempre qualcuno. Quando le attenzioni di polizia e carabinieri si erano concentrate su quella piazza di spaccio, Cristian si era trasferito in via Sabaudia, ma anche li erano arrivati gli investigatori, in quel caso i militari dell'Arma. Carabinieri che hanno continuato a monitorare parallelamente la famiglia di "Cipolla" ottenendo la sorveglianza speciale per Cristian e il figlio più piccolo Giuseppe, ma anche la revoca della casa popolare di via Londra, ancora in fase istruttoria, perché utilizzata per attività illecite documentate.
Indagando, i detective della Polizia hanno sequestrato discrete quantità di droga per documentare l'attività illecita intercettata, anche fermando di volta in volta gli acquirenti. Nel corso dell'inchiesta sono poi emersi casi di minacce e ritorsioni ai danni dei cattivi pagatori, compresi episodi di rapina da parte di due dei principali indiziati.
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