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Incendio Malagrotta, parte dei rifiuti arriveranno in provincia

A Castelforte verranno inviate 1300 tonnellate a settimana per un periodo di tempo determinato

Incendio Malagrotta,  parte dei rifiuti arriveranno in provincia

Ore 15.30 del 24 dicembre: un brutto incendio avvolge l'impianto di smaltimento dei rifiuti di Malagrotta, a Roma ovest. Un film già visto altre due volte. Per spegnere le fiamme ci vorranno 18 ore.
Ore 10 di lunedì 25 dicembre: il rogo è domato dai vigili del fuoco, arrivati con mezzi anche dalle regioni limitrofe. Ma cominciano in quale momento altri due problemi: tutelare la salute dei residenti; e infatti ci sarà in tempo reale un'ordinanza con una serie di divieti emessa dal sindaco di Roma; è trovare un altro impianto dove stoccare i rifiuti fino a domenica inviati a Malagrotta. Sul secondo punto si concentra la Regione Lazio con una ricerca capillare sul proprio territorio e muovendosi lungo un crinale complicato.


Ore 16 del 25 dicembre: viene contattata la società Csa di Castelforte che dichiara la propria disponibilità a ricevere i rifiuti.
Ore 13 di ieri: l'assessore regionale all'ambiente fa una dichiarazione all'Agenzia Agi con la quale ipotizza una soluzione sulla quale si stanno limando gli ultimi dettagli.
Già poche ore dopo l'inizio dell'incendio che ha interessato l'impianto di Malagrotta, la Regione Lazio, in stretto contatto con il Comune di Roma e Ama, ha iniziato aveva, di fatto, iniziato a lavorare per «trovare tutte le possibili soluzioni per limitare l'emergenza determinata dall'urgente necessità di trasportare i rifiuti indifferenziati verso altri siti».
«Il 25 dicembre è stata chiesta la disponibilità all'impianto di Castelforte in provincia Latina che è pronto all'immediato ricevimento e ritiro dei rifiuti secco e indifferenziato per un quantitativo di 1300 tonnellate alla settimana - ha dichiarato nel primo pomeriggio di ieri all'Agi l'assessore alla Tutela del territorio e ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera - In queste ore stiamo lavorando fattivamente e siamo in contatto con altri gestori di impianti per trovare altre soluzioni, che dovranno limitarsi al tempo strettamente necessario legato all'emergenza, per il trattamento del rifiuto urbano in eccesso».

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