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Il caso

Pasticcio sulla Tari, sentenza batosta a 9 anni di distanza

Le bollette legate al piano economico e finanziario si portano dietro illegittimità, 13 cittadini ottengono l'annullamento

Pasticcio sulla Tari, sentenza batosta a 9 anni di distanza

Il Comune di Gaeta non riesce a fare pace con la gestione dei rifiuti. Il Consiglio di Stato ha infatti appena confermato la sentenza di primo grado del Tar di Latina con cui nel 2017 fu annullata la delibera fatta passare come approvazione del piano economico e finanziario. Ciò travolge gli incassi che dovevano derivare da quella delibera relativa alla Tari (la tassa sui rifiuti, appunto) per un ammontare calcolato in circa 700mila euro. E' il motivo per il quale l'amministrazione ha cercato di difendere a tutti i costi la legittimità di quella scelta, ma i giudici amministrativi di secondo grado hanno ribadito gli errori di procedura. Questa storia inizia il 5 settembre 2014, quando il consiglio comunale di Gaeta approvò «il piano economico e finanziario relativo alla gestione del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani per l'anno 2014, anche ai fini delle determinazione delle tariffe della tassa comunale sui rifiuti (Tari) per il medesimo anno».

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