Il caso
17.01.2024 - 12:00
Un'udienza in massima parte incentrata sui bigliettini con appunti trovati nello studio dell'avvocato Paolo Censi, morto suicida il 23 dicembre del 2015. I primi ad arrivare sul posto quel giorno furono gli agenti della polizia scientifica; uno di loro sentito ieri mattina al dibattimento del processo «Arpalo» ha descritto come e perché furono ritrovati i «pizzini»; gli investigatori stavano cercando l'ogiva della pistola con cui l'avvocato si era sparato e trovarono nel cestino della carta alcuni fogli strappati contenenti appunti poi repertati e finiti nell'inchiesta sul riciclaggio legato ai soldi del Latina calcio, in quanto contenevano riferimenti a persone che gestivano la società, in particolare Fabrizio Colletti.
La difesa si è opposta all'utilizzo di quei biglietti quali prove in questo processo, poiché essi appartengono al rapporto tra avvocato e cliente tutelato dal segreto professionale. La presidente del Tribunale, Caterina Chiaravalloti, si è riservata di decidere su questa richiesta entro la prossima udienza fissata per il 6 febbraio. Ieri però sono emersi in aula altri elementi di interesse per questo procedimento. Due testimoni hanno confermato che Paolo Censi è stato in Svizzera in una data che potrebbe coincidere con quella ipotizzata dalla Procura, ossia l'undici dicembre del 2015.
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