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Il caso

Processo Arpalo, in aula battaglia sui "pizzini" di Paolo Censi

Due testimoni confermano che l'avvocato era stato in Svizzera con Paola Cavicchi e Fabrizio Colletti poco prima del suicidio

Processo Arpalo, in aula battaglia sui "pizzini" di Paolo Censi

Un'udienza in massima parte incentrata sui bigliettini con appunti trovati nello studio dell'avvocato Paolo Censi, morto suicida il 23 dicembre del 2015. I primi ad arrivare sul posto quel giorno furono gli agenti della polizia scientifica; uno di loro sentito ieri mattina al dibattimento del processo «Arpalo» ha descritto come e perché furono ritrovati i «pizzini»; gli investigatori stavano cercando l'ogiva della pistola con cui l'avvocato si era sparato e trovarono nel cestino della carta alcuni fogli strappati contenenti appunti poi repertati e finiti nell'inchiesta sul riciclaggio legato ai soldi del Latina calcio, in quanto contenevano riferimenti a persone che gestivano la società, in particolare Fabrizio Colletti.

La difesa si è opposta all'utilizzo di quei biglietti quali prove in questo processo, poiché essi appartengono al rapporto tra avvocato e cliente tutelato dal segreto professionale. La presidente del Tribunale, Caterina Chiaravalloti, si è riservata di decidere su questa richiesta entro la prossima udienza fissata per il 6 febbraio. Ieri però sono emersi in aula altri elementi di interesse per questo procedimento. Due testimoni hanno confermato che Paolo Censi è stato in Svizzera in una data che potrebbe coincidere con quella ipotizzata dalla Procura, ossia l'undici dicembre del 2015.

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