Cerca

Il fatto

La mafia del lido: Intimorivano anche i nuovi gestori

L'indagine ha documentato le interferenze di Maurizio Zof durante l'allestimento dell'attuale Primo chiosco

La mafia del lido: Intimorivano anche i nuovi gestori

L'indagine della Polizia sul clima di tensione che ha condizionato la gestione dei chioschi sul lato sinistro del Lungomare di Latina, ha documentato le intimidazioni e le estorsioni nei confronti di chi si era aggiudicato le postazioni nel bando del 2016, ma ha rivelato anche le ingerenze di Maurizio Zof nell'avvio dell'attuale gestione, quella propiziata da un apposita gara destinata ai giovani dopo il congelamento della prima piazzola nella vecchia procedura di affidamento delle aree demaniali. Nell'estate del 2021 infatti, mentre veniva montato il chiosco dell'attuale gestione, il "Topo bestia" si faceva vedere spesso nei pressi della prima piazzola, di fatto alimentando il clima di intimidazione per i nuovi gestori, arrivando al punto di rivendicare la proprietà del cavo elettrico interrato che alimentava la piazzola del primo chiosco. Chiedeva che gli venisse restituito oppure che gli venisse riconosciuto un rimborso di 5.000 euro e in un caso era stato sorpreso a scavare con la pala nel tentativo di estirparlo.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione