Il fatto
19.02.2024 - 10:53
E' una storia di violenza continuata in famiglia quella che ha portato alla condanna a due anni di reclusione di un uomo di 50 anni di Gaeta. Ma ciò che purtroppo la rende ancora più drammatica e diversa dalle altre è il fatto che l'imputato aveva iniziato a picchiare la moglie e anche a chiederle i soldi perché aveva il vizio del gioco. E alla fine questo ha preso il sopravvento su tutto. La donna, 39 anni, anche lei di Gaeta, era stata costretta a cambiare città e a trovare rifugio da una collega nell'inverno del 2021.
E solo in quel momento aveva trovato il coraggio di denunciare il marito. Venerdì è arrivata la sentenza del Tribunale di Cassino emessa dal giudice Sangiovanni, che ha condannato l'uomo a due anni di reclusione, pena sospesa. Durante il procedimento, è stata ascoltata anche la figlia ventenne della coppia che, unitamente alla madre, riceveva frequenti messaggi audio whatsapp da parte del padre, contenenti gravi minacce, riprodotti in aula. Per l'imputato 50enne, difeso dall'avvocato Pasquale Delisanti, c'è stata comunque una modifica rispetto al capo di imputazione; l'uomo è stato infatti assolto dal reato di estorsione, che pure gli veniva contestato.
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