Il fatto
03.03.2024 - 10:08
Un uomo di 46 anni è finito in carcere nei giorni scorsi, accusato del reato di atti persecutori ai danni dell'ex compagna, dopo avere utilizzato i loro due figli piccoli per spaventarla, arrivando al punto di minacciare il suicidio in auto insieme ai bambini. I poliziotti della Questura lo hanno trovato a casa con i figli, ancora scossi per l'accaduto, e lo hanno arrestato facendo ricorso alla recente riforma che contempla la flagranza differita, prevista per i reati da "codice rosso" come appunto i casi di stalking e violenza di genere, quando la parte offesa è in grado di fornire prove audio e video delle minacce.
L'arresto è il frutto dell'operazione congiunta di Squadra Volante e Squadra Mobile, scattata dopo la richiesta d'aiuto della donna al numero unico d'emergenza 112 giovedì sera. Solo in un secondo momento è emerso uno scenario di minacce che si trascinava da molti anni tanto da provocare la separazione della coppia, sebbene la donna non avesse mai trovato il coraggio di formalizzare una denuncia. L'altro giorno però la situazione era precipitata e l'ex moglie, spaventata dall'atteggiamento dell'uomo, ha deciso di chiamare la Polizia. La donna era terrorizzata perché l'ex compagno, andando a prendere i loro figli a scuola, le aveva dichiarato l'intenzione di togliersi la vita, schiantandosi con l'auto insieme ai bambini.
Un primo intervento lampo della Squadra Volante, a casa dell'uomo, aveva permesso di rintracciarlo in compagnia dei figli, ancora con gli zaini sulle spalle e la paura stampata sul volto, poi il caso è passato agli investigatori della Squadra Mobile specializzati nei reati contro la persona che hanno documentato il contesto nel quale si era registrato l'episodio di quel pomeriggio. Solo a quel punto la donna ha spiegato che le minacce si trascinavano da tempo, anzi erano iniziate quando conviveva ancora con l'ex.
«La donna ha iniziato a raccontare il contesto di minacce e di violenze sia fisiche che psicologiche subite dal padre dei suoi figli negli anni di convivenza, condotte che l'avevano portata già dal 2017 a porre fine alla relazione e a trasferirsi presso la casa dei suoi genitori con i figli minori - si legge in una nota della Questura - La donna ha raccontato inoltre di non aver mai denunciato quelle condotte per paura di eventuali ritorsioni nei confronti suoi e dei bambini. In più occasioni sarebbe stata intimorita dall'uomo, anche con minacce di morte, e in un'occasione questi le avrebbe anche puntato un'arma alla testa alla presenza dei figli, provocando in questi ultimi uno stato di autentico terrore. La donna ha ricostruito agli inquirenti anche vari episodi di violenza fisica, tra i quali uno avvenuto mentre era in stato di gravidanza, in attesa del loro secondo figlio».
La fine della relazione e l'allontanamento dalla casa familiare, non aveva scoraggiato l'uomo, che aveva continuato a perseguitare l'ex moglie con tono minaccioso, tempestandola di telefonate whatsapp, fino all'episodio più grave di giovedì. Quindi i file audio e le foto ricevuti dalla donna, esibiti ai poliziotti, sono stati utili per documentare le ultime ore di minacce che hanno configurato la flagranza in differita. Alla luce del quadro indiziario raccolto, infatti, l'uomo è finito direttamente in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria.
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