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Caso Chioschi, il Riesame accoglie parte del ricorso degli Zof

Annullati i capi d'imputazione relativi alla turbativa d'asta e un'estorsione. Crolla la teoria della mafia del lido

Caso Chioschi, il Riesame accoglie parte del ricorso degli Zof

I giudici del Tribunale del Riesame di Roma hanno demolito l'ossatura principale dell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina sulla cosiddetta mafia dei chioschi di Latina, ossia sulla lunga stagione della tensione vissuta, tra il 2016 e il 2021, nelle fasi di affidamento delle postazioni e poi nella gestione dei chioschi del tratto di lungomare compreso tra Capoportiere e Rio Martino. È crollato infatti il teorema delle intimidazioni compiute, con l'aggravante del metodo mafioso, dalla famiglia Zof per condizionare l'esito del bando comunale: il collegio giudicante ha riformato parzialmente l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, accogliendo per buona parte i ricorsi dei principali indiziati, ossia il quarantenne Alessadro Zof detto il Topo, assistito dagli avvocati Alessia Vita e Marco Lucentini, e suo padre Maurizio detto Topo bestia, assistito sempre da Alessia Vita e Virginia Ricci.

Per conoscere le motivazioni dell'ordinanza collegiale c'è ancora da attendere, ma la decisione è destinata a segnare in maniera importante l'inchiesta basata sulle indagini della Squadra Mobile di Latina. I giudici del Riesame hanno infatti annullato tre capi d'imputazione per ciascuno dei ricorrenti, quindi sei in tutto, ossia tutti quelli principali che configuravano il reato di turbata libertà degli incanti, con l'aggravante del metodo mafioso, più un'estorsione che veniva addebitata ad Alessandro Zof e al cognato Corrado Giuliani, ai danni di un assuntore di cocaina, indebitato, che aveva acquistato droga dal primo.

Sostanzialmente restano in piedi solo alcune delle estorsioni, vale a dire quelle consumate dal "Topo" insieme al fratello quando si erano recati nei chioschi loro concorrenti e non avevano pagato le consumazioni, oltre a quelle consumate dal padre ai danni di un meccanico. Reati questi ultimi per i quali il collegio difensivo sta valutando l'ulteriore ricorso alla Suprema Corte di Cassazione.

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