Il fatto
07.03.2024 - 13:30
Più che una battaglia di legittimità è sembrata una rappresentazione del teatro dell'assurdo quanto accaduto ieri mattina nell'udienza davanti al Tar sul caso del progetto «A gonfie vele». Il procedimento avviato dalla società Nuova Residence è arrivato all'esame dei giudici amministrativi con la richiesta di sospensione cautelare del contratto di aggiudicazione del progetto di riqualificazione dell'area attorno al rudere del'ex Icos. Ma prima dell'udienza l'avvocato Fabio Raponi, per conto della Nuova Residence, ha comunicato la sopravvenuta carenza di interesse «essendo stata scongiurata e contraddetta la notizia data dai mass media circa l'imminente inizio dei lavori, è cessata la materia cautelare del contendere, essendo ben possibile per Nuova Residence presentare osservazioni nella fase di redazione del progetto Vele per renderlo compatibile con quello della ricorrente che si inizierà a discutere a discutere il 12 marzo in conferenza di servizi».
Una motivazione che non solo non ha convinto le controparti chiamate in causa, ossia il Comune di Latina e l'Ater, ma ha reso surreale cosa è accaduto nelle ultime due settimane. In rappresentanza dell'amministrazione comunale, l'avvocato Francesco Cavalcanti ha chiesto che ci sia a breve una sentenza semplificata perché il progetto «A gonfie vele» è caratterizzante dell'impegno dell'ente nell'ambito del Pnrr e le sollevate eccezioni di legittimità del privato vanno valutate e rigettate. Nel merito il ricorso del privato è stato contestato nel dettaglio e adesso si attende la decisione del Tar. Stessa scelta è stata fatta dall'avvocato Salvatore Scafetta per conto della chiamata in causa, l'agenzia Ater che è il soggetto attuatore del progetto e che ha presentato istanza di sentenza semplificata. «Non si gioca con le istituzioni, tentando di condizionarle, in quanto è in gioco l'interesse di una comunità. - si legge nella nota piccata diffusa ieri pomeriggio dal legale dell'Ater, all'esito dell'udienza del mattino - Non si ritiene corretto che si intervenga sulla stampa a gamba tesa, come appena fatto dalla società ricorrente, con chi (il Collegio del Tribunale amministrativo), all'esito della udienza, su istanza dell'Ater e del Comune di Latina, si è riservato di decidere sulla vicenda oggetto di causa, per cui in queste ore sta adottando la pronunzia che riterrà più opportuna. Sta di fatto che la narrazione dell'udienza di oggi che controparte ha appena diffuso non appare coerente con quanto avvenuto. L'Ater resta fiduciosa in un esito della fase cautelare favorevole alla più celere realizzazione dell'appalto, finanziato con fondi del Pnrr, a beneficio della città». Fino alla tarda serata di ieri non ci sono stati interventi di commento del soggetto maggiormente interessato a questa curiosa storia, ossia il Comune. La conferenza di servizi del 12 marzo è essa stessa frutto, come si sa, di altra sentenza del Tar che ha accolto la richiesta di Nuova Residence circa la possibilità di costruire un insediamento privato in un'area che ha interferenza con il progetto «A gonfie vele».
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