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Il blitz

Truffe, scoperta la centrale

Anziani raggirati coi finti addetti delle Poste o avvocati: i Carabinieri irrompono nella centrale telefonica a Casoria: 5 arresti in Campania e un sesto arresto a Roma

Truffe, scoperta la centrale

Una vera e propria centrale telefonica. Una base logistica per "guidare" i banditi sul campo. Era in Campania, in particolare a Casoria. Era da un deposito, un locale commerciale in cui alcuni delinquenti effettuavano quelle telefonate in grado di carpire la fiducia di anziani riuscendo a convincerli a consegnare soldi, averi, gioielli, a perfetti sconosciuti che si presentavano come dipendenti delle Poste , avvocati, rappresentanti delle forze dell'ordine.
E' uno dei raggiri più usati. Prendere di mira anziani. Confidare sulla poca attenzione, sullo stato di ansia che una telefonata in cui si afferma che il figlio, il nipote abbia avuto un problema, un incidente, sia finito nei guai, possa ingenerare, per poi proporre la soluzione a tutto: pagare.
Un raggiro dei più balordi perché perpetrato ai danni di soggetti fragili. Ed è indagando su episodi di questo tipo scoperti a febbraio, che nei giorni scorsi i Carabinieri di Roma hanno risalito la filiera fino a quella centrale operativa a Casoria. Qui sono stati sorpresi, identificati e sottoposti a fermo, cinque soggetti. Nel locale sono stati trovati anche telefoni cellulari, pagine di elenchi telefonici, appunti manoscritti. Alcuni di quegli appunti poi, sono stati fondamentali nell'immediato. Sì perché i militari di Roma Trastevere, erano risaliti alla banda seguendo alcuni soggetti operanti a Roma. Qui poche ore prima, era stato fermato un soggetto che aveva appena ricevuto 800 euro in contanti, e un assegno. Lo hanno riconosciuto subito perché si trattava di un soggetto che avevano fermato anche a inizio febbraio proprio per lo stesso raggiro, ma che naturalmente era stato rimesso in libertà. Ad attirarli, i movimenti di un'auto che effettuava vari giri dell'isolato, rallentando e riprendendo la marcia continuamente. Quindi hanno visto un pensionato avvicinarsi e consegnare soldi e assegno. Tra gli appunti trovati a Casoria, i dati e il telefono del pensionato. Il cerchio era chiuso. L'84enne romano era stato convinto a consegnare i soldi e un assegno da 4mila euro per sbloccare un importante pacco atteso dal figlio o dal nipote della vittima. Tutti e sei gli arrestati sono comparsi di fronte ai giudici di Roma e Napoli che ne hanno convalidato l'arresto, ma l'impianto normativo non permette la detenzione in carcere fino all'eventuale processo. Nonostante i gravi danni che tali azioni criminali causano a soggetti delicati che si portano dietro sensi di colpa, vergogna e rabbia. Per questo motivo si stanno cercando elementi per risalire ai possibili numerosi altri soggetti raggirati dalla banda di origini campane che potrebbe aver agito non solo in provincia di Roma, ma anche ai Castelli e in tutto il Lazio. Spesso infatti vengono segnalati soggetti del napoletano in trasferta, la speranza è di poter trovare prove della responsabilità del gruppo di una serie di reati diversi con la speranza che siano chiamati a risponderne prima, e a pagare poi.

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