Giudiziaria
21.03.2024 - 09:00
E' pesante la richiesta di condanne formulata ieri mattina dal pubblico ministero nel processo «White fruite» al termine di una lunga requisitoria nel corso della quale è stato ricostruito un vasto (e per molti versi violento) traffico di stupefacenti nel sud pontino. In totale la pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Francesco Gualtieri, ha chiesto 120 anni di carcere e la posizione più delicata resta quella dei coniugi Carmina Fustolo e Italo Ausiello, gestori del negozio di Formia dal quale si riteneva partissero tutti gli ordini e lo smistamento. Il capo della contestata associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga viene individuato proprio nella Fustolo, per la quale il pm ha chiesto la condanna più pesante, 17 anni di carcere; 15 anni e sei mesi sono stati chiesti per Italo Ausiello per il quale lo scorso anno il Tribunale di Roma aveva emesso una misura di prevenzione; la richiesta è stata poi di 12 anni di carcere per Emanuele Tornincasa, 10 anni per Giuliano D'Urso, 11 anni per Gianfranco Simeone, 10 anni per Angelo Lombardi, 8 anni e sei mesi per Civita Lombardi, 11 anni per Roberto De Simone, 8 anni e 4 mesi per Enrico De Meo, 9 anni e 4 mesi per Laura Supino, 8 anni per Luca Centola, 9 anni per Ivan Calenzo.
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