Il fatto
06.04.2024 - 10:00
Ci vorrà un anno per la sentenza. Slitta ancora il processo che vede imputato il consigliere regionale di Forza Italia, Angelo Tripodi, ritenuto il presunto responsabile del reato di bancarotta. Oltre a lui sono imputate altre due persone, gli imprenditori Fabrizio e Raffaele Santoro. Ieri alle 12,30 era fissata la chiusura del dibattimento, la discussione del processo e quindi era prevista la sentenza ma il secondo Collegio penale del Tribunale ha disposto un rinvio. L'udienza era piena di altri procedimenti: vi era un eccessivo numero di processi nel ruolino e così in aula si torna il 15 aprile del 2025 alle ore 9. I termini di prescrizione non sono sospesi. Il processo arriva da altri due rinvii e il penultimo risale allo scorso novembre: in quella circostanza un imputato aveva revocato l'incarico al suo legale ed era stato nominato un altro avvocato che aveva chiesto i termini a difesa. Quel giorno era stato disposto un rinvio a marzo e infine un altro all'udienza di ieri. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, l'esponente politico è accusato in qualità di legale rappresentante di una società che si occupava di gestione di una cava, di aver sottratto nel 2014 un furgone Iveco e un autocarro Iveco, in concorso con un imprenditore. I fatti contestati sono avvenuti il 18 novembre del 2011. La società finita al centro dell'inchiesta della Procura, era stata dichiarata fallita dal Tribunale. Il rinvio a giudizio era stato disposto dal giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Cario e risale al giugno del 2016.
La prima udienza dibattimentale era fissata per il 17 gennaio del 2017. Erano state queste le tappe del procedimento fino alle ultime udienze: da maggio (quando era prevista la discussione poi rinviata) al novembre 2023 e infine marzo e aprile 2024. Nel corso del dibattimento le difese degli imputati, rappresentate dagli avvocati Renato Archidiacono e Silvia Siciliano, avevano prodotto documenti con cui vogliono dimostrare invece il pagamento dei mezzi che secondo l'accusa sarebbero stati sottratti alla società. Tra un anno è prevista la sentenza
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