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Le tappe

Avvocatura, due ore di assemblea con i sindacati sui nodi del servizio

Vittorio Simeone (Cgil): va difeso il ruolo e l'indipendenza di un settore tra i più delicati, chiediamo un incontro con l'amministrazione

Avvocatura, due ore di assemblea con i sindacati sui nodi del servizio

«Il servizio più delicato del Comune è anche quello più snobbato e questo non si comprende». All'uscita dall'assemblea durata due ore con i lavoratori dell'Avvocatura del Comune di Latina, il segretario della Cgil Funzione Pubblica, Vittorio Simeone, snocciola una lunga serie di anomalie che gli sono state comunicate dai lavoratori e che sono state affrontate ieri. Di fatto è stata la tappa più importante di una vicenda che sta facendo emergere plurime lacune nel rapporto tra quel settore e l'amministrazione in carica.

«Questi lavoratori chiedono solo di essere messi nella condizione di lavorare meglio. - ha detto Simeone - Nell'ordine: sono state aumentate le competenze (si è aggiunto il contenzioso tributario) ma non è stato potenziato il personale amministrativo. Gli avvocati pubblici sono una risorsa importante, perché indipendenti e fedeli all'amministrazione e i numeri dicono chiaramente che l'avvocatura pubblica fa risparmiare rispetto agli incarichi esterni, anzi spesso fa addirittura guadagnare. Abbiamo visto cosa è successo a Formia con lo smantellamento del servizio, ora si spende molto più di prima. Poi ci sono questioni preliminari che non si possono ignorare, come quella del nuovo regolamento cui ha fatto riferimento la sindaca. Ebbene questa bozza di riforma chi l'ha vista? Deve essere portata in consiglio comunale, perché si tratta di un atto di indirizzo politico. Dopo si dovrà avere un confronto sindacale sulla sua applicazione. Non si può dare per fatto, per scontato un documento del genere, per questo alla fine dell'assemblea con i lavoratori si è deciso che i sindacati che hanno dato vita all'iniziativa, ossia Cgil, Uil e Csa, chiederanno un incontro alla sindaco entro tempi stretti».

La Cgil sul punto aveva già espresso una serie di dubbi circa il rispetto del ruolo dei dipendenti pubblici e in tal senso aveva difeso anche la segretaria, Alessandra Macrì, finita sotto accusa un paio di settimane fa per un accertamento del Consiglio dell'Ordine degli avvocati all'esito del quale è risultato che non aveva i titoli per svolgere il ruolo di coordinatore dell'Avvocatura del Comune.

«Sappiamo che quello delle avvocature è un luogo dove passano molti soldi e ciò crea appetiti privati - dice ancora Simeone - ma proprio per questo dobbiamo tenere conto del maggiore interesse pubblico. Questa storia nasce da un interesse manifestato, legittimamente, da un privato ma noi adesso dobbiamo tenere la barra dritta sull'interesse pubblico e sull'importanza dell'indipendenza di questo servizio, che, tra l'altro, assicura anche una fondamentale fonte di archivio su vicende complesse e delicate».

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