Il fatto
16.05.2024 - 08:30
Atti persecutori e violenza privata nei confronti della sua ex compagna di Minturno. Queste le accuse di cui deve rispondere Michele Lo Bianco davanti all’autorità giudiziaria di Cassino il prossimo venticinque ottobre. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale della città martire, Domenico Di Croce, ha accolto la richiesta del Pm, disponendo il giudizio immediato dell’uomo, quarantottenne di Vibo Valentia, dove risiede, assistito dagli avvocati Massimo Viscusi e Stefano Luciano.
Conosciuto con il nome “Satizzu”, il Lo Bianco appartiene all’omonima famiglia, tra le più influenti in Italia, di ‘Ndrangheta, è stato condannato nell’inchiesta “Rinascita-Scott” a cinque anni di reclusione, in primo grado, per concorso in estorsione alla ditta impegnata nei lavori di completamento del nuovo Tribunale di Vibo Valentia, processo condotto dall’attuale Capo Procuratore Gratteri, che aveva chiesto per lo stesso diciotto anni di reclusione. Attualmente risulta essere agli arresti domiciliari per aver aggredito, nel gennaio scorso, un infermiere dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, colpevole di non aver fatto passare un suo familiare per primo e imputato in un altro processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Pluripregiudicato per reati di omicidio in concorso (ove uscì assolto), usura, estorsione, detenzione illecita di armi, nel 2020 uscì dal carcere di Parma per problemi di salute e fu anche intervistato dal giornalista Klaus Davi.
I fatti risalgono al periodo compreso tra il novembre e il dicembre scorsi, quando la relazione tra la trentaquattrenne minturnese e l’uomo terminò. Quest’ultimo, non accettando la fine della relazione, perseguitò la donna, anche con minacce di morte. Secondo le indagini l’imputato postò delle fotografie della vittima, accompagnate da frasi offensive, ma minacciando che l’avrebbe uccisa se si fosse fidanzata con altre persone. Anzi lo stesso imputato minacciò di raggiungerla dalla Calabria a Minturno, cercandola a casa della madre, che abita in una frazione di Minturno. Il giudice cassinate il sedici dicembre scorso emise anche il provvedimento di divieto di avvicinamento. Tra l’altro lo stesso imputato, in relazione ai fatti contestati, disertò l’interrogatorio fissato a Cassino per il ventidue dicembre scorso. L’appuntamento è stato rinviato di qualche mese, in quanto l’udienza è fissata per il prossimo venticinque ottobre.
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