17.07.2024 - 09:37
Un sofisticato sistema di corruzione nella gestione dei servizi idrici e fognari sul litorale romano è stato smantellato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno portato alla denuncia di 43 persone per reati che vanno dal peculato alla corruzione, furto aggravato, truffa ai danni dello Stato e assenteismo. Tra gli indagati figurano anche cinque dipendenti di “Acqualatina S.p.a.”, la società a capitale pubblico che gestisce il servizio idrico integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale 4 Lazio Meridionale.
Le indagini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno hanno svelato un sodalizio composto da dipendenti della società pubblica, guidati da uno di loro, che in cambio di tangenti oscillanti tra i 200 e i 1.500 euro, offrivano agli utenti servizi illegali come l’allaccio diretto alla rete idrica o fognaria, l’azzeramento dei consumi del contatore dell’acqua, o interventi di auto-spurgo gratuiti. Gli utenti beneficiari di tali servizi risiedevano principalmente ad Anzio, Nettuno e Aprilia.
Il leader del sodalizio, autodefinitosi in un'intercettazione come “il dottore dell’acqua”, proponeva spesso di bypassare i canali ufficiali, realizzando i lavori tramite un'impresa di sua proprietà, in cui lavorava anche suo figlio, anch'egli dipendente di “Acqualatina S.p.a.”. Questo permetteva di utilizzare materiali e strumenti della società pubblica per fini privati. Inoltre, certificava la regolarità dei lavori con falsi verbali, utilizzando fotografie alterate.
Le indagini hanno documentato 28 episodi di corruzione, rivelando che numerosi dipendenti e imprenditori della zona erano abusivamente allacciati alla rete idrica. Sono stati scoperti 22 casi di contatori mai installati, bloccati, by-passati o ciclicamente azzerati. Oltre a ciò, il “dottore dell’acqua” e suo figlio si coprivano reciprocamente le assenze dal lavoro, utilizzando i badge l'uno dell'altro, accumulando oltre la metà delle giornate di lavoro annue come assenze ingiustificate.
La maggior parte degli indagati è stata rinviata a giudizio, ma vale la presunzione di non colpevolezza fino a conclusione del processo. Durante le indagini, “Acqualatina S.p.a.” ha collaborato attivamente per individuare i responsabili, procedendo alla sospensione o al licenziamento dei dipendenti coinvolti, a seconda dei casi.
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