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Il caso

Badante killer, analisi e riscontri

Una salma sarà riesumata il 17 settembre. Da stabilire la correlazione tra la morte e i farmaci somministrati agli anziani

Badante killer, analisi e riscontri

Sarà riesumata il prossimo 17 settembre la salma di un anziano di 96 anni, Gerardo Chintemi, morto a Vibonati, in provincia di Salerno. Ad autoaccusarsi di questo e di altri tre omicidi (di cui due a Latina), Mario Eutizia, badante di 47 anni, originario di Napoli, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa. In Procura il pm Marco Giancristofaro ha affidato l’incarico al medico legale Gianluca Marella e ad un consulente tossicologo Chiara David. Anche i legali di Eutizia, gli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele hanno nominato due consulenti di parte presenti alle operazioni peritali che si svolgeranno all’ospedale di Agropoli in provincia di Salerno.

I due consulenti sono: il medico legale Pasquale Monetti e il tossicologo Vito de Novellis. L’esame - disposto dal magistrato inquirente - servirà per stabilire la causa della morte e la correlazione con i farmaci che Eutizia ha riferito di aver somministrato per non far soffrire più i pazienti. Saranno eseguiti sia i prelievi che gli esami di laboratorio decisivi per l’inchiesta. L’esame servirà per accertare la verdicità delle dichiarazioni dell’ex badante. La salma dell’anziano è l’unica che sarà riesumata, le altre tre, (tra cui i due anziani di Latina) sono state cremate e quindi è impossibile svolgere gli accertamenti.

L’indagato lo scorso 22 agosto aveva chiamato i Carabinieri e davanti al pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva raccontato di aver commesso gli omicidi per un motivo: era spinto dalla compassione e dalla pietà per i malati, «consapevole che una perdurante assunzione li avrebbe accompagnati dolcemente verso la fine», è quanto riportato nelle carte dell’inchiesta che per competenza territoriale era arrivata a Latina.

Nel corso di un lungo interrogatorio aveva aggiunto: «Non voglio uccidere più». Eutizia che non aveva alcun titolo professionale per fare il badante ha lavorato a Latina tra il 2017 e il 2018 e ha assistito un anziano, padre di un Vigile del Fuoco e una donna che viveva nella zona del centro Morbella. Ha detto di averli uccisi con dosi massicce di farmaci.

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