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Giudiziaria

Duplice femminicidio, niente sconto di pena per Sodano

Il giudice Giuseppe Cario ha respinto la richiesta per il rito abbreviato presentata dagli avvocati del maresciallo

La sorella di Renèe Amato: "Sodano non deve più uscire, l’unica giustizia è quella dell’ergastolo"

Niente sconto della pena. Christian Sodano, il maresciallo della Guardia di Finanza responsabile del duplice omicidio di Reneè Amato e Nicoletta Zomparelli, sorella e madre della sua ex fidanzata, ha visto respinta la richiesta di rito abbreviato. La decisione è stata presa nelle scorse ore dal giudice Giuseppe Cario. Sodano, quindi, rischia ora la condanna all’ergastolo.


L’imputato, che si trova in carcere dallo scorso febbraio, aveva presentato, tramite i suoi legali Lucio Teson e Leonardo Palombi, una richiesta di rito abbreviato, che, se accolta, avrebbe comportato una riduzione di un terzo della pena. Tuttavia, la presenza di aggravanti come la premeditazione e i motivi abietti e futili ha pesato sulla decisione del giudice di rigettare la richiesta.


La Procura di Latina, sotto la direzione del pubblico ministero Valerio De Luca, aveva già chiesto e ottenuto il giudizio immediato per il maresciallo, concludendo l’indagine preliminare e formalizzando l’accusa di duplice omicidio volontario. Sodano è imputato per l’omicidio con premeditazione di Reneè Amato e Nicoletta Zomparelli, avvenuto nella villetta di San Valentino a Cisterna il 13 febbraio 2024. Dopo l’omicidio, Sodano era fuggito verso l’abitazione di un parente a Latina, dove è stato poco dopo arrestato dalla Squadra Mobile.


L’Amministrazione comunale di Cisterna ha recentemente annunciato che si costituirà parte civile nel processo, ribadito anche dal sindaco Valentino Mantini in apertura dell’ultimo Consiglio comunale, spiegando che il Comune ha incaricato come legale l’avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell’associazione Penelope.

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