Movida violenta
25.10.2024 - 09:30
L’irruzione con mazze e martelli nel locale di un kebabbaro turco nella zona dei pub è stata una vera e propria rappresaglia, una vendetta consumata per punire il commerciante straniero che non aveva concesso loro un’ultima consumazione alcolica e aveva reagito a una prima aggressione finendo per chiedere aiuto alla Polizia. La vicenda è stata ricostruita dagli investigatori del questore Fausto Vinci che hanno anche identificato gli autori della brutale azione criminale, tre ragazzi 21, 26 e 29 anni denunciati in stato di libertà alla Procura di Latina perché indiziati di avere pronunciato pesanti minacce e avere danneggiato gravemente il fast food etnico di via Neghelli.
I fatti risalgono all’inizio del mese, ma hanno subito attirato l’attenzione della Squadra Mobile, perché i tre ragazzi hanno agito con le metodologie tipiche di chi vuole emergere tra i propri coetanei con metodi violenti, strizzando l’occhio agli ambienti malavitosi. Tant’è vero che uno di loro non è nuovo a fatti di questo genere. In ogni caso la scintilla era scattata per futili motivi, anzi la reazione dei giovani era stata spropositata, a dir poco pretestuosa. Del resto il gestore turco della rivendita di kebab, quella notte tra sabato 6 e lunedì 7 ottobre, non aveva fatto altro che rifiutarsi di somministrare alcolici ai giovani clienti, perché evidentemente era trascorso il limite orario imposto dalle norme di polizia urbana.
I tre ragazzi, con fare da bulli, avevano subito reagito con una serie di insulti, quindi avevano scagliato due bottiglie contro il finestrino dell’auto dell’esercente per spaventarlo. Quest’ultimo nel frattempo aveva cercato di allontanarsi dal locale insieme ai propri collaboratori, evidentemente nel timore che potesse succedere loro qualcosa, ma i giovani prepotenti si erano lanciati al loro inseguimento. Solo l’intervento delle pattuglie della Squadra volante della Polizia aveva scongiurato uno scontro fisici, ma i tre violenti non avevano gradito l’epilogo della vicenda. Così un paio di sere dopo erano tornati nel piccolo locale di via Neghelli, situato nel tratto compreso tra via lago Ascianghi e viale XVIII Dicembre, con l’intenzione di vendicare la reazione del fine settimana precedente, ovvero punire il gestore del fast food etnico per essersi rivolto alla Polizia. Impugnando spranghe di ferro e martelli, i tre avevano sfondato il bancone di vetro del locale, quindi si erano dileguati pronunciandi nuove minacce. Anche in quel caso erano intervenuti i poliziotti della Squadra Volante che avevano subito intuito un possibile collegamento con l’episodio precedente, quindi avevano raccolto una serie di informazioni utili alle indagini delle quali si sono occupati i detective della Squadra Mobile.
Nel giro di pochi giorni gli investigatori del vice questore Guglielmo Battisti hanno identificato i protagonisti dei due episodi e hanno raccolto una serie di elementi utili a rafforzare il quadro indiziario, ottenendo un decreto di perquisizione domiciliare a loro carico, emesso dalla Procura di Latina nell’ambito dell’inchiesta avviata per fare chiarezza sull’accaduto. Ispezioni effettuate ieri anche alla ricerca di conferme dopo i primi approfondimenti investigativi, parallelamente al lavoro di analisi che la Divisione Anticrimine della stessa questura sta svolgendo per vagliare la possibilità di emettere misure di prevenzione personali a carico dei tre ragazzi violenti.
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