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Il fatto

La villa confiscata a De Bellis diventa una caserma dei Carabinieri

L’immobile sottratto al 57enne coinvolto nei traffici di droga viene consegnato oggi al Nucleo Tutela Agroalimentare che sarà istituito a Latina

La villa confiscata a De Bellis diventa una caserma dei Carabinieri

La villa confiscata al trafficante di droga Maurizio De Bellis, 57 anni, diventerà una caserma dei Carabinieri e ospiterà il Nucleo per la Tutela Agroalimentare, che per l’occasione sarà istituito anche a Latina. La decisione è stata assunta nelle scorse settimane, ma solo oggi, al termine dell’istruttoria, è prevista la consegna ufficiale dell’immobile al Reparto dell’Arma, da parte dell’Agenzia del Demanio, alla presenza dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

L’abitazione passata allo Stato è una lussuosa villa con piscina, situata in fondo a una traversa senza uscita all’altezza del chilometro 75 della strada statale Pontina, poco più a sud di Borgo Isonzo, inserita in un complesso immobiliare che comprende anche un capannone, requisito insieme alla casa nell’ambito della stessa misura di prevenzione patrimoniale. La ricognizione dei beni accumulati grazie ai proventi delle attività illecite era stata compiuta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Latina a cavallo degli anni 2013 e 2014, quando il Tribunale di Roma aveva accolto la richiesta della Procura latinense. C’era voluto poi il marzo del 2018 prima che l’acquisizione del patrimonio di Maurizio De Bellis fosse definitivo, ma è trascorso altro tempo nell’attesa che venisse individuata anche una destinazione per gli immobili sottratti a lui. Il primo passo è stata quindi l’assegnazione della villa ai Carabinieri che ne avevano fatto richiesta appunto per l’apertura di un Nucleo a Latina del Reparto Tutela Agroalimentare che ha sede a Roma.

Non solo il pusher non era in grado di giustificare, con i propri redditi, la realizzazione di quella villa e l’acquisto di altri immobili residenziali, ma vantava già diversi precedenti penali e frequentazioni di primo piano negli ambienti della criminalità locale. Ma una prima importante conferma alle analisi della Questura era arrivata proprio mentre si concludeva l’istruttoria per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, ossia nel dicembre del 2013 quando era stato arrestato nell’ambito di un’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, con la quale era stata documentata la sua proficua attività di spaccio della cocaina, gestita anche dalla villa sulla Pontina, in quel periodo monitorata con telecamere nascoste e intercettazioni ambientali.
Di recente un’altra indagine del Nucleo Investigativo dei Carabinieri non solo ha confermato il tenore degli affari di Maurizio De Bellis, ma ha permesso di collocarlo ai vertici del mercato della droga nel territorio di Latina.

A pochi giorni dal Natale del 2021 era stato arrestato perché ritenuto il fornitore di una partita di mezzo chilo di cocaina a un giovane pusher pontino proprio nel centro del capoluogo: i militari del tenente colonnello Antonio De Lise avevano iniziato a intercettarlo perché figurava tra i concorrenti dei trafficanti di droga latinensi che in quel periodo, protetti da una potente organizzazione criminale fondana, miravano al controllo dello spaccio in alcune zone di Latina e avevano persino pianificato il ferimento a colpi di pistola dello stesso De Bellis, sventato dall’intervento dei Carabinieri che arrestarono il giovane incaricato dell’agguato. Vicende documentate da un’inchiesta della Dda di Roma che a fine novembre ha portato all’applicazione della custodia cautelare per sedici dei soggetti indagati.

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