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Il caso

In campagna per 5,50 euro all’ora: gli «altri» Satnam

Le testimonianze dei braccianti. Al lavoro 7 giorni su 7 e poi zero ferie e niente servizi igienici, il pranzo sotto gli alberi

In campagna per 5,50 euro all’ora: gli «altri» Satnam

In campagna per 5 euro e 50 centesimi all’ora. Dalle 7 fino alle 12, poi pausa pranzo e dalle 13 fino a cessate esigenze: di solito alle 16. Lo dichiara un bracciante agricolo ascoltato dagli inquirenti nell’inchiesta bis sulla morte del bracciante indiano Satnam Singh che ha portato all’arresto degli imprenditori agricoli Renzo e Antonello Lovato, padre e figlio.

Nelle carte dell’indagine, condotta dal pubblico ministero Marina Marra, viene alla luce quasi uno schema. Arrivano le conferme sulle condizioni di lavoro, sugli orari, sulle retribuzioni. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Barbara Cortegiano, i braccianti agricoli raccontano di essere tutti irregolari e di aver lavorato senza alcun contratto per una paga di 5 euro e 50 centesimi, al di sotto degli importi minimi contrattuali previsti per gli operai agricoli nella provincia di Latina pari a 7 euro e 88 centesimi in caso di assunzioni a tempo indeterminato e ad euro 10,25 in caso di assunzioni a tempo determinato per le mansioni di braccianti agricoli comuni. Tutti i braccianti hanno lavorato nei campi 8 ore al giorno ma anche 9 e praticamente sempre: sette giorni su sette, in alcuni casi anche la domenica per mezza giornata.

Inoltre - è riportato - non avevano il giorno di risposo settimanale. E infine zero straordinari. «Hanno dichiarato che erano costretti a lavorare in campo aperto senza dispositivi individuali di sicurezza e senza la possibilità di utilizzare luoghi di ristoro per rifocillarsi e consumare i pasti, non avevano bagni», hanno sottolineato gli inquirenti. Il quadro descritto sembra la fotografia di un’altra epoca storica, di un altro secolo. «Per consumare il pasto approfittavano dell’ombra delle piante e i loro bisogni corporei venivano fatti nei campi». I Carabinieri nel corso di un sopralluogo hanno contestato violazioni in materia di sicurezza sul lavoro: «Il datore non ha tenuto conto delle capacità e delle condizioni dei lavoratori in rapporto alla salute e alla sicurezza». Un altro bracciante anche lui indiano ha riferito che lavorava quasi sempre. Ecco un altro frammento di una testimonianza. «Gli unici giorni in cui non lavoro sono quelli festivi italiani, tipo Natale, non ho mai preso giorni di ferie». Altrettanto indicativa un’altra risposta. «Non sono mai stato visitato da un medico».

Intanto nelle prossime ore si saprà se Antonello Lovato, in carcere dallo scorso 2 luglio per l’omicidio doloso di Satnam Singh, sceglierà il giudizio abbreviato oppure il rito ordinario. La Procura aveva chiesto il giudizio immediato ed era stato fissata la data del processo in Corte d’Assise davanti al presidente Gian Luca Soana per il primo aprile.

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