Il fatto
12.02.2025 - 15:01
La Corte di Cassazione ha annullato l’accusa di associazione mafiosa per gli imputati giudicati con rito abbreviato nell’ambito dell’inchiesta “Tritone”. L’indagine, avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, aveva portato nel febbraio 2022 all’arresto di oltre 60 persone con accuse di mafia, traffico di stupefacenti e altri reati connessi, causando anche lo scioglimento per mafia dei Comuni di Anzio e Nettuno.
La sentenza della Suprema Corte, giunta in tarda notte, riguarda in particolare Bruno Gallace, considerato uno dei presunti vertici del sodalizio, e gli altri imputati processati con rito abbreviato, per i quali il GIP di Roma aveva inflitto condanne per un totale di 260 anni di reclusione, in gran parte confermate in appello. Tuttavia, l’accusa di associazione mafiosa è stata annullata, mentre restano le condanne per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, seppur senza l’aggravante della disponibilità di armi e dell’agevolazione mafiosa, elementi che saranno oggetto di nuova valutazione nel giudizio di rinvio.
Oltre a questa decisione, la Cassazione ha disposto il rinvio a una nuova sezione della Corte d’Appello di Roma per un nuovo giudizio nei confronti di Bartolomei Fabrizio, Mezinaj Gentian, Leoni Franco, Scognamiglio Ciro, Alessandrini Guido, De Gilio Pasquale, Menichetti Saverio, Lorenzo Fabrizio, Gallace Bruno, Italiano Vincenzo, Samà Francesco, Paduano Daniele, Forte Piero, Usai Federico e Tedesco Cosimo.
Inoltre, la sentenza è stata annullata, limitatamente ad alcuni capi di imputazione, per Gregorio Spanò, Fabrizio Schinzari, Fabio Kowalsky, Mezinaj Gentian, Leoni Franco, Scognamiglio Ciro, Alessandrini Guido, De Gilio Pasquale, Menichetti Saverio, Lorenzo Fabrizio, Gallace Bruno, Italiano Vincenzo, Samà Francesco, Paduano Daniele, Forte Piero, Usai Federico e Tedesco Cosimo, con rinvio per un nuovo giudizio presso un’altra sezione della Corte d’Appello di Roma.
Per Lorenzo Fabrizio, invece, la Cassazione ha annullato la sentenza limitatamente ad alcuni reati dichiarati estinti per prescrizione, eliminando la relativa pena di cinque mesi e dieci giorni di reclusione.
Nuovo giudizio anche per Tedesco Cosimo, De Gilio Pasquale, Ricca Alfio, Usai Federico, Marco Pirri (limitatamente al trattamento sanzionatorio) e Francesca Romagnoli, per i quali la Cassazione ha disposto il rinvio a una nuova sezione della Corte d’Appello di Roma.
Sono stati invece rigettati i ricorsi presentati da Bruno Gallace, Vincenzo Italiano, Cosimo Tedesco, Francesco Samà, Fabrizio Lorenzo, Daniele Paduano, Fabrizio Schinzari, Gregorio Spanò, Piero Forte, Gentian Mezinaj, Pasquale De Gilio, Fabrizio Bartolomei, Fabio Kowalsky, Saverio Menichetti, Franco Leoni, Ciro Scognamiglio, Guido Alessandrini e Francesca Romagnoli.
Infine, la Cassazione ha respinto i ricorsi di Silvio Roseo, Giuseppe Andreacchio e Antonio Riggio, condannandoli al pagamento delle spese processuali, mentre nulla è stato disposto per le spese di parte civile.
Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Vincenzo Cicino, Francesco Lojacono, Alessia Vita, Valerio Vianello, Alessandro Diddi, Valerio Spigarelli, Luca Cianferoni, Cesare Placanica, Giovanni Tedesco, Vincenzo Garruba, Michele Monaco, Gianluca Tognozzi e Giovanni Nunnari.
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