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Il fatto

La pedopornografia viaggia sui telefoni: arrestato un 45enne di Aprilia

L'uomo in manette nell’ambito di una vasta operazione che ha seguito i file e rintracciato gli IP dei device

La pedopornografia viaggia sui telefoni: arrestato un 45enne di Aprilia

Due telefonini cellulari sotto sequestro, due interi cd colmi di materiale pedopornografico. Tutto questo, per gli inquirenti che hanno tratto in arresto nel weekend un 45enne di Aprilia, lo inchioderebbe alle sue responsabilità e come appartenente ad una rete di soggetti che si scambiavano file con scene di sesso tra minori.

E’ finito in manette per poi essere riportato nella sua abitazione l’uomo, italiano, titolare di una azienda, residente ad Aprilia, dopo che il giudice Giuseppe Cario che lo ha ascoltato per la convalida del fermo su disposizione dell’autorità giudiziaria di Roma e Catania, ha deciso di concedergli gli arresti domiciliari in attesa dell’avvio del processo.

Arriva quindi in territorio pontino - probabilmente l’unico arrestato in provincia - una maxi inchiesta partita, appunto, da Catania che ha avrebbe seguito gli indirizzi IP dei device su cui venivano scambiati centinaia di file, foto e video, che ritraevano minori, anche bambini, in atti e scene sessuali. Solo nella Capitale ad esempio, la Polizia di Stato del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Lazio ha tratto in arresto 7 uomini per detenzione e divulgazione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico.

Gli indagati, tutti di sesso maschile e di età compresa tra i 50 e 60 anni, sembrano essere tutti insospettabili. Si va da operai a tecnici informatici presso un noto Ospedale, da impiegati di banca ad un volontario presso una casa famiglia, da piccoli imprenditori a un ex amministratore di condominio. Quest’ultimo, in particolare, era in possesso di oltre 150.000 file, collezionati e catalogati da oltre 10 anni.

Da Catania a Roma, fino a Treviso passando per Aprilia e Rovigo
Una inchiesta che attraversa l’intero Paese e che riserva anche dei risvolti incredibili. Uno degli indagati, infatti, sarebbe un ragazzo di appena 15 anni di Bolzano nei cui device sono stati trovati file di pornografia minorile, ma non solo. Ad inquietare ancora di più, se possibile, il resto del materiale rinvenuto: istruzioni su come fabbricare e maneggiare esplosivi e filmati delle frange più radicali dell’Islam, come video sullo Stato Islamico con attentati e decapitazioni. E i piani per uccidere un senzatetto per cui si era procurato un’ascia e del materiale esplosivo.

Nella rete anche un cittadino di Rovigo classe 1971 che, come dichiarato dalla nota stampa diffusa dalla Procura della Repubblica, è stato tratto in arresto in flagranza perché «si procurava e deteneva un ingente quantitativo di materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni diciotto, fatto aggravato dalla ingente quantità di materiale pedopornografico detenuto, fatti emersi a seguito di perquisizione dell’indagato».

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