Il fatto
26.03.2025 - 10:38
Ha negato le accuse e fornito una sua versione dei fatti: la partecipazione regolare ai bandi della Regione Lazio per ottenere i fondi che l’ente della Pisana metteva a disposizione nella lotta agli incendi boschivi. Il 70enne Enzo Cestra, l’ex carabiniere e presidente del Nucleo Volontario e Protezione Civile Anc 147 di Sabaudia accusato di essere il mandante di almeno due roghi boschivi e di truffa aggravata, nell’interrogatorio di garanzia ha risposto alle domande che gli sono state rivolte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, davanti al pubblico ministero Giorgia Orlando firmataria dell’indagine eseguita sul campo dai militari del NIPAAF del Gruppo Carabinieri Forestale di Latina, guidati dal Tenente Colonnello Vittorio Iansiti, in collaborazione col Nucleo Carabinieri “Parco” di Sabaudia.
L’avvocato difensore Enrico Del Monte ha chiesto per il suo assistito la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a cui Cestra è sottoposto dal 17 marzo scorso e, in subordine, un provvedimento più lieve. Il gip si è riservato sulla decisione che arriverà entro cinque giorni.
Secondo l’accusa, colui che avrebbe dovuto prevenire gli incendi li faceva appiccare per poi intervenire con la sua squadra: il tutto finalizzato ad accaparrarsi le sovvenzioni regionali inducendo in errore la stessa Regione, ente erogatore dei rimborsi. Gravi gli indizi di colpevolezza acquisiti contro il 70enne e due gli episodi finiti sotto la lente dei carabinieri: due incendi divampati a Sabaudia lo scorso 28 agosto, per la precisione in località Sorresca e in via degli Artiglieri, vale a dire due zone boschive di 8000 e 3000 metri quadri di altissimo pregio ambientale e coperte da eucalipti e querce. Aree verdi non distanti dal centro urbano, con una folta presenza di turisti e, di conseguenza, con l’incolumità pubblica messa a rischio.
L’indagine, che si è avvalsa dell’ausilio di alcune telecamere di sorveglianza, ha portato ad appurare che Cestra aveva incaricato di appiccare le fiamme un 41enne volontario della Protezione Civile dietro suo compenso. L’esecutore materiale, già individuato e denunciato lo scorso settembre, è indagato per il reato di incendio boschivo.
Un soggetto fragile, in cura presso il Dipartimento di salute mentale della Asl di Latina e che il gip ha deciso di lasciare libero rigettando la richiesta dell’obbligo di firma. Per gli inquirenti i roghi erano appiccati dietro corresponsione di 20 euro. Con intercettazioni sia telefoniche che ambientali è stata documentata la presenza del 41enne, a bordo della sua bicicletta, sia alla Sorresca che in via degli Artiglieri.
L’esecutore materiale degli incendi, sentito a sommarie informazioni dagli inquirenti, ha ammesso di aver ricevuto 20 euro e indicato Cestra come mandante con lo scopo di ottenere i fondi regionali. Dal 2021 al 2024 Il Nucleo di Protezione Civile Anc 147 di Sabaudia ha ottenuto dalla Regione 32mila euro, 7mila la cifra dell’anno scorso.
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