Il fatto
03.04.2025 - 15:48
Una serata in discoteca si è trasformata in un incubo per una giovane ragazza che, dopo aver partecipato a un evento a Baia Domitia lo scorso dicembre, è rientrata a casa con evidenti segni di aggressione fisica e sessuale. I fatti risalgono a diversi mesi fa, ma solo ora – grazie a un’indagine delicata e meticolosa – i Carabinieri della Tenenza di Gaeta hanno potuto dare un nome al presunto responsabile.
Si tratta di un ragazzo del 2008, originario della provincia di Caserta, nei confronti del quale è stata eseguita, lo scorso 1° aprile, un’ordinanza di custodia cautelare presso l’Istituto Penale per Minorenni di Nisida. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale per i Minorenni di Napoli, su richiesta della Procura competente.
Secondo la ricostruzione investigativa, la vittima – ancora sotto shock – è riuscita a raccontare quanto accaduto solo grazie al supporto della famiglia e del personale medico. Dopo quella drammatica serata, ha trovato la forza di denunciare tutto, raccontando di essere stata aggredita brutalmente da un ragazzo conosciuto in discoteca.
La denuncia ha dato il via a un’attività investigativa riservata e puntuale, portata avanti dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica per i Minorenni di Napoli. Gli elementi raccolti sono stati ritenuti sufficienti per richiedere l’applicazione di una misura cautelare coercitiva.
Il giovane è stato quindi trasferito all’IPM di Nisida, dove rimarrà in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
L’episodio, grave e allarmante, riaccende l’attenzione su un fenomeno purtroppo ancora diffuso: quello delle violenze sessuali che si consumano in contesti che dovrebbero essere di svago e socialità. Luoghi come discoteche, feste ed eventi pubblici, spesso frequentati da giovani, rischiano di diventare scenari di aggressioni che segnano per sempre la vita delle vittime.
Un caso che sollecita ancora una volta l’importanza della prevenzione, dell’educazione al rispetto e della creazione di spazi sicuri per tutti. Intanto le indagini proseguono e il giovane resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Come previsto dalla normativa vigente, l’indagato è da considerarsi non colpevole fino a eventuale sentenza definitiva.
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