Il caso
16.04.2025 - 07:30
Tre arresti e il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 1.300.000 euro. Questo l’epilogo della maxi operazione della Guardia di Finanza di Latina che è stata, di fatto, il risultato di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina, che ha portato alla luce un presunto sistema di riciclaggio basato su sponsorizzazioni sportive fittizie.
Le tre persone finite sotto la lente delle Fiamme Gialle - Pino Romano, Francesca Micci e Guido Micci, residenti a Terracina - sono state raggiunte da un’ordinanza di arresti domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, su richiesta del sostituto procuratore di Latina Giuseppe Miliano. Le accuse contestate sono gravi: autoriciclaggio, riciclaggio e indebito utilizzo di strumenti di pagamento, reati previsti dagli articoli 648 ter 1, 648 bis e 493 ter del codice penale.
Secondo quanto ricostruito dalla Compagnia di Fondi della Guardia di Finanza, gli indagati, legali rappresentanti e amministratori di fatto di due associazioni sportive dilettantistiche, avrebbero utilizzato false sponsorizzazioni per emettere fatture in operazioni inesistenti per un valore complessivo di oltre 1,6 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, i proventi illeciti sarebbero poi stati riciclati attraverso complesse operazioni bancarie e finanziarie, tra cui prelievi in contanti, bonifici e trasferimenti telematici. Non solo: per ostacolare la tracciabilità del denaro, gli indagati avrebbero fatto uso indebito di carte di credito e altri strumenti di pagamento intestati a soggetti terzi, aggravando ulteriormente il quadro indiziario a loro carico. Il sequestro preventivo disposto dal Tribunale ha riguardato denaro, beni mobili e immobili, per un ammontare corrispondente al presunto profitto dell’attività illecita. Le indagini si sono avvalse di riscontri documentali, analisi finanziarie, ricostruzioni patrimoniali e attività investigative sul territorio.
«L’operazione - hanno reso noto dal Comando provinciale della Guardia di Finanza - si inserisce in un più ampio piano di contrasto all’evasione fiscale e il riciclaggio, con l’obiettivo di tutelare la concorrenza leale tra le imprese e promuovere un mercato del lavoro sano e trasparente».
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