Il caso
17.04.2025 - 17:30
Surreale escussione dell'imprenditore Antonio Aprile questa mattina nell'ambito del processo per le presunte regalie a due finanzieri di Latina, Ciro Pirone e Raffaele Tarciso Dell'Aversana, entrambi in aula, l'ex Presidente del Latina Calcio in trentacinque minuti non solo non ha offerto alcun contributo concreto alla ricostruzione dei fatti, in realtà assai datati (2015) ma ha detto di non ricordare nulla e che il regalo ai due finanzieri era solo un gesto di cortesia.
Si trattava perlopiù di cassette di vino. "Glielo davo anche per farglielo assaggiare e vedere com'era", ha detto in aula Aprile. Secca la replica del pubblico ministero Giuseppe Buontempo che ha chiosato: "Quindi lo usava come assaggiatori!". Aprile di fatto ha detto che i regali non erano per avere favori ma per uno scambio di auguri alle feste comandate. Alla domanda del presidente del collegio, Mario La Rosa, l'imprenditore di Sermoneta ha detto che si è costituito parte civile (con richiesta risarcitoria di un euro) "... solo così... perché me lo ha detto l'avvocato". Una testimonianza che non ha convinto il collegio e che è stata spesso in contraddizione con quanto contenuto nelle sommarie informazioni rese nell'autunno del 2015. Il processo è stato aggiornato ad ottobre.
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