Inferno in casa
23.04.2025 - 08:30
«Vi uccido uno alla volta». E’ una delle terribili minacce da far gelare il sangue pronunciate da un padre nei confronti dei figli: quattro bambini che all’epoca dei fatti avevano tra i 4 e i 10 anni. S.M., queste le sue iniziali, di origine indiana, 44 anni, è stato condannato ieri pomeriggio dal Tribunale di Latina alla pena di cinque anni e tre mesi. Il reato contestato è maltrattamenti in famiglia.
Un padre padrone che beveva e in preda ai fumi dell’alcol ha tenuto sotto scacco i figli, costretti a vivere - in base alle carte dell’inchiesta - in un clima di profonda soggezione e continua sudditanza psicologica. Dal racconto che è emerso i quattro bambini vivevano in un inferno. Ieri si è svolto l’ultimo atto del processo bis, con la chiusura del dibattimento e la discussione.
II procedimento era nato infatti da un’altra inchiesta dove viene contestato il reato di atti persecutori. E’ stata accolta la richiesta presentata dal pubblico ministero Martina Taglione che in aula aveva ricostruito i fatti chiedendo sei anni per l’imputato. Le parti offese si sono costituite e sono rappresentate dall’avvocato Emma Persichetti del Foro di Roma mentre l’imputato è assistito dall’avvocato Rodolfo De Cave che nel corso del suo intervento ha cercato di scardinare l’impianto accusatorio.
Il procedimento di ieri che si è concluso con una sentenza di condanna, scaturisce da un altro processo dove il 44enne era imputato per atti persecutori nei confronti dell’ex coniuge con cui ha avuto i quattro figli. Sulla scorta di quello che era venuto alla luce in aula nel dibattimento del primo processo e a seguito delle testimonianze e di altri elementi raccolti, era stato il giudice monocratico del Tribunale di Latina a disporre l’invio degli atti in Procura. Erano emerse delle condotte seriali da parte dell’uomo.
«Ha turbato la serenità dei figli che apparivano terrorizzati - è riportato nelle carte dell’inchiesta - e ha maltrattato con una serie di azioni vessatorie morali e psicologiche i quattro bambini». L’intenzione criminosa era unica: ledere l’integrità psicologica morale e fisica dei piccoli.
La Polizia giudiziaria aveva condotto una serie di accertamenti. L’imputato nel 2019 anche sotto l’effetto di alcol e di sostanze psicotrope assunte volontariamente ha aggredito e minacciato le parti offese. «Ti uccido, vi ammazzo, perché voi dite che mio padre prende l’alcol». Inoltre aveva anche cacciato i bambini da casa lasciandoli fuori per diverse ore. Ieri al termine della camera di consiglio il Collegio Penale ha emesso la sentenza di condanna. Per l’imputato è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici e il risarcimento nei confronti delle parti civili. Le motivazioni si conosceranno tra novanta giorni.
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