Il fatto
27.04.2025 - 07:30
«Non sei al mio livello, nullità. Ti ammazzo e ti butto dal balcone». Sono alcune delle pesanti minacce indirizzate da un uomo di 61 anni alla moglie davanti anche ai tre figli tutti minori. Nei confronti dell’indagato, di origine africana, il gip del Tribunale di Latina Barbara Cortegiano ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare e ha disposto un divieto di avvicinamento e di allontanamento dalla casa familiare.
Sono diversi gli episodi contestati. Uno dei figli piccoli affetto da una forma di disagio psichica che al padre aveva chiesto un abbraccio - è riportato nel capo di imputazione - ha ricevuto uno schiaffo. La parte offesa agli inquirenti ha raccontato che l’uomo avrebbe «posto in essere riti voodoo contro i componenti della famiglia».
In un caso lo scorso gennaio si era reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per l’ennesimo episodio di violenza fisica tra le mura domestiche. A quanto pare era stato solo l’ultimo di una lunga serie.
I fatti contestati sono avvenuti in un appartamento a poca distanza dal centro di Latina. In casa - come emerge dai riscontri raccolti dagli investigatori e sulla scorta di quanto ricostruito dagli assistenti sociali - si respirava da diversi anni un clima di alta tensione.
Le condotte violente ipotizzate nelle carte dell’inchiesta sono andate avanti dal 2020 fino allo scorso febbraio. L’uomo ha manifestato atteggiamenti di grande aggressività e «una persistente azione vessatoria», come sottolineato nel provvedimento. Il 61enne avrebbe picchiato uno dei figli mettendogli le mani al collo colpendolo sulla spalla con la scopa perchè era uscito di casa andando fuori Latina senza avvisarlo. C’è un altro particolare che è venuto alla luce.
«Ha imposto regole in famiglia molto ferree, ritagliandosi uno spazio esclusivo e non accessibile agli altri componenti della famiglia». Contestata l’aggravante di aver agito contro uno dei figli affetto da una disabilità e di aver picchiato la compagna anche davanti ai figli minori. Le carte dell’inchiesta descrivono nel dettaglio un’atmosfera di terrore: dai mobili di casa colpiti con rabbia a una candela accesa lanciata dall’uomo contro la compagna.
Le parti offese erano state ascoltate in forma protetta a sommarie informazioni anche con un sostegno psicologico e avevano ricostruito tutto nel dettaglio. La conclusione a cui erano arrivati gli inquirenti era stata una: «L’intera famiglia viveva in un clima di ansia e timore e tutti i componenti familiari hanno subito maltrattamenti da provocare sofferenze e umiliazioni». Il gip ha accolto le risultanze investigative e ha firmato il provvedimento. Nei prossimi giorni il presunto responsabile sarà ascoltato dal giudice per l’interrogatorio di garanzia.
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