Il caso
08.05.2025 - 09:24
Dopo che il pm Giuseppe Miliano ha chiesto il rinvio a giudizio è stata fissata la data dell’udienza preliminare per il caso della sposa bambina. L’inchiesta era stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina. Il via con l’udienza preliminare è fissato davanti al giudice del Tribunale di Latina Barbara Cortegiano il primo luglio.
Tra i reati contestati gli articoli 609 bis e quater nei confronti dei genitori dei due minori: relativi - secondo quanto ipotizzato - all’obbligo del genitore di tutelare la vita, l’incolumità e la moralità sessuale dei minori, adottando anche le misure più drastiche per raggiungere questo obiettivo. «Non hanno impedito che la figlia andasse a convivere», è contestato nei confronti del padre e della madre dell’adolescente. Nei confronti dei genitori del minore componente della famiglia di Ferdinando Di Silvio detto Gianni, il magistrato inquirente ha contestato che hanno assunto una posizione di controllo nei confronti della 13enne che era fidanzata con il figlio, non impedendo - è riportato nelle carte dell’inchiesta - che il figlio consumasse rapporti sessuali da cui derivava lo stato di gravidanza».
I fatti fino al giugno del 2021. Contestato il reato di violenza sessuale, esteso anche ai genitori della ragazzina, «poiché «erano consapevoli di quanto avveniva in quella casa, dei rapporti sessuali tra i due minori e della gravidanza della sposa bambina». Nell’inchiesta che si è sviluppata su due binari vengono contestati anche diversi reati di spaccio di sostanze stupefacenti tra l’ottobre del 2020 e il gennaio del 2022 a Latina.
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