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Il caso

Mafia apriliana, pressing sull'Urbanistica: la zona F1 che faceva gola agli amici del clan

Per la Commissione d’accesso: «Evidente l’influenza esercitata sul Comune da imprenditori vicini alla criminalità»

Mafia apriliana, pressing sull'Urbanistica: la zona F1 che faceva gola agli amici del clan

Secondo la Commissione d’accesso che ha sciolto il Comune di Aprilia per mafia un: «significativo indice di concreta compromissione dell’attività amministrativa in favore della logica mafiosa» è quello relativo alla realizzazione di medie struttura di vendita in zona F1 del Piano Regolatore Generale (Prg). Ovvero la storia che riguarda il progetto per realizzare un fast food di una famosa catena e un supermercato nell’area dietro la scuola Menotti Garibaldi, un terreno compreso tra via delle Regioni e via Nettunense. Una vicenda che è stata oggetto di due diverse deliberazioni (di carattere generale) del Consiglio Comunale, la prima del 2022 sotto l’amministrazione Terra, la seconda nel 20244 sotto l’amministrazione Principi, votate per ammettere la possibilità di localizzare delle strutture di media vendita nelle aree a destinazione d’uso pubblico locale senza dover ricorrere all’approvazione di una variante.

In questo caso a giudizio della Commissione d’accesso appare: «evidente l’influenza esercitata nei confronti dell’amministrazione comunale da parte di imprenditore vicini alla criminalità organizzata. In particolare, in entrambe le deliberazioni - l’ultima delle quali corredata del parere favorevole di regolarità tecnica reso dal dirigente ad interim del settore Urbanistica, al contempo dirigente del settore Lavori pubblici - veniva ammessa la possibilità di localizzare strutture di medie di vendita in aree a destinazione d’uso pubblico locale (segnatamente adibita a scuole elementari), senza approvare alcuna variante ai sensi della normativa urbanistica vigente, sulla scorta di un mero atto d’indirizzo interpretativo volto ad eludere le attuali specifiche indicazioni di destinazione d’uso previste dal Piano, reputate indicative e non vincolanti al fine di consentire ad un’impresa contigua al sodalizio criminale apriliano di presentare due istanze di permesso di costruire per la realizzazione di fabbricati da adibire ad esercizi di somministrazione di bevande e vendita alimentare».

Con la delibera del Consiglio comunale del 27 gennaio 2022 proponeva e approvava un adeguamento delle Norme Tecniche di Attuazione (Nta) del Prg, prevedendo la possibilità di attivare le medie strutture di vendita anche nelle zone F1. Qualche mese dopo quella delibera, secondo quanto riportato dalla Commissione, la società costruttrice e i proprietari delle particelle F1 dell’area tra via Nettunense e via delle Regioni stipulavano un contratto di vendita subordinato al permesso a costruire da parte degli uffici comunali. Tra i proprietari di alcune delle particelle c’è anche la moglie di Urbano Tesei, l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta Assedio (è indagato per turbata libertà degli incanti in merito alla gara per il trasporto pubblico locale) mentre l’amministratore della società che intendeva costruire è un noto imprenditore di Aprilia, citato sempre nell’inchiesta Assedio perché avrebbe ricevuto 120mila euro messi a disposizione dalla consorteria.

La vicenda non finisce qui perché nel 2024 sempre il Consiglio comunale votò un nuovo atto di indirizzo e di interpretazione per specificare gli interventi ammessi nelle sottozone F1 (con 15 voti favorevoli e 9 contrari), un atto nel quale si specifica che la destinazione d’uso del Prg del 1973 per quelle aree è indicativa e non prescrittiva e non comporta variazione urbanistica.
Malgrado ciò il nuovo dirigente del settore Urbanistica il 25 luglio 2024 (venti giorni dopo l’operazione Assedio, ndr) bocciò questi progetti esprimendo parere negativo nella conferenza dei servizi, non ritenendo ammissibile la trasformazione della destinazione d’uso da “scuole elementari” a “commerciale” per attuazione diretta e automatica, visto che un intervento di questo tipo necessitava di una variante al Prg. Contraddicendo quindi ciò che venne approvato pochi mesi prima dal Consiglio comunale di Aprilia.

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