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Il fatto

Un Consiglio ad alta tensione: in aula il caso Bardellino

I lavori aperti da un messaggio letto dal sindaco: questa non è una città di camorra; poi le accuse a Villa, considerata la «regista» della trasmissione di La7. Ammesso il no ad alcuni sponsor delle feste

Un Consiglio ad alta tensione: in aula il caso Bardellino

Il Consiglio comunale di Formia (foto di archivio)

«Questa non è una città di camorra. Su una rete nazionale ex sindaci di questa città hanno fatto in modo che venisse dipinta una città intrisa di camorra senza però spiegare che i fatti si riferivano a tanti anni fa», sono alcune delle frasi più significative di una lunga arringa letta ieri sera all’inizio del consiglio comunale dal sindaco, Gianluca Taddeo, che fa riferimento alla trasmissione «100 minuti» andata in onda lunedì e che ha monopolizzato un’assise originariamente dedicata alla bandiera blu 2025 (ottenuta per la prima volta) e ai conti pubblici con il Rendiconto 2024.

Come era prevedibile, il discorso letto dal sindaco è stato il centro di tutta la discussione anche successiva; conteneva tra i passaggi più forti accuse all’ex sindaca Paola Villa, ritenuta «la regista» del programma di approfondimento. Lei, oggi capogruppo di «Un’altra città», ha replicato ricordando che la famiglia di Antonio Bardellino (cui era dedicato il servizio televisivo di Andrea Palladino) «pesa» sulla città e che la reazione dell’attuale amministrazione non è convincente. «Non è vero che il problema-camorra a Formia è relativo agli anni 80 e 90 ma è attuale; oggi non si comprende perché i beni confiscati ai Bardellino non siano utilizzati e questo è compito dell’amministrazione in carica».

Focus sulle polemiche legate alla sponsorizzazione delle feste patronali da parte di una società soggetta ad accertamento di legalità. Il consigliere comunale di maggioranza Bianchini ha detto che quest’anno il contributo della stessa non sarà accettato, confermando, in qualche modo, il problema. Per il consigliere Antonio Di Rocco vanno abbassati i toni, la camorra a Formia c’è ma i cittadini formiani sono persone per bene», mentre il consigliere Amato La Mura ha detto che lui «persone come Ernesto Bardellino nemmeno le conosco ed è ora che affrontiamo problemi indotti dalla criminalità come lo spaccio di droga controllato da criminali»; ha poi aggiunto di non aver candidato nella sua lista Erasmo Merenna perché era comparso in foto insieme a Katia Bidognetti. «Per contrastare la camorra servono azioni concrete - ha dichiarato la consigliera Imma Arnone - ricordo che in passato il sindaco di Formia ha denunciato Angelo Bardellino facendo aprire un procedimento e ha detto no alla richiesta di cambio di destinazione d’uso di Cipriano Chianese sul Marina di Castellone». «Do per scontato che tutti prendiamo le distanze dalla camorra e dai Bardellino. - ha detto Luca Magliozzi - e certamente i formiani sono persone perbene. Ma non neghiamo l’evidenza: la famiglia Bardellino rappresenta un peso negativo per la nostra città e non è un tema del passato. Ci sono poi questioni di opportunità, sì di opportunità, su certe difese di Angelo Bardellino. La nostra economia è toccata da questo problema, non si deve negare».

In più passaggi l’attenzione si è spostata sul ruolo delle forze investigative e, anche, sulla Procura di Cassino, per quanto non sia competente per materia. Il consigliere Alessandro Carta ha chiesto l’avvio dell’Osservatorio e un pressing congiunto per avere più forze di controllo del territorio e più qualità nelle verifiche. Stesso tema affrontato dai consiglieri Nicola Riccardelli e Luigi Rossi, quest’ultimo autore di una critica palese alla Procura. Probabilmente quello di ieri sera è stato uno dei Consigli più seguiti anche in streaming, con una tensione palpabile, di quelle che nascono quando viene toccato un nervo scoperto.

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