Bomba in via Torre Vittoria, analisi sui resti dell’esplosione: trovate tracce dell’involucro

Sul piano dei riscontri puramente tecnici, l’indagine della Polizia sull’attentato esplosivo di venerdì mattina in via Torre Vittoria ha portato già a un primissimo verdetto, sulla natura dell’ordigno utilizzato per compiere l’inquietante intimidazione. I frammenti trovati intorno al punto dove si è registrata la deflagrazione hanno consentito infatti di appurare che è stata utilizzata una bomba carta, vale a dire un grosso petardo di probabile produzione artigianale, sebbene sia stata confezionata con una carica esplosiva piuttosto importante, come rivela indirettamente l’ampio raggio di propagazione del boato, avvertito in molte zone del capoluogo, praticamente fino al centro. Quelli trovati dagli investigatori sono sicuramente i resti dell’involucro, tipici appunto delle tecniche di realizzazione delle bombe carta. In ogni caso i frammenti sono stati raccolti e repertati dalla Polizia Scientifica per essere sottoposti agli esami di laboratorio utili a vagliare anche la tipologia di materiale utilizzato per comporre la miscela esplosiva. Un dettagli che potrebbe indirizzare in maniera ancora più precisa le indagini, ovvero portare alla provenienza dell’ordigno stesso. Difficile, se non impossibile, che i detriti dell’esplosione possano contenere tracce di chi ha maneggiato l’ordigno. In ogni caso i poliziotti della Questura hanno studiato attentamente la zona di via Torrenuova che ha fatto da scenario all’inquietante attentato, in cerca di telecamere di impianti privati di video sorveglianza che possano avere ripreso l’autore. Lungo la traversa senza uscita dove si trova l’abitazione che ha fatto da bersaglio, a quanto pare, non ci sarebbero occhi elettronici capaci di immortalare il passaggio di mezzi o persone. I detective comunque hanno esteso il campo delle ricerche per non tralasciare alcun dettaglio.