Il fatto
24.05.2025 - 08:30
La richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Latina nel processo per la turbativa d’asta con metodo mafioso per i chioschi al Lido di Latina è stata accolta un attimo prima dell’apertura del dibattimento. Il Collegio Penale del Tribunale si è pronunciato. In aula era presente anche il sindaco di Latina Matilde Celentano e l’ex sindaco Damiano Coletta. Il tema della mancata costituzione di parte civile dell’amministrazione comunale era stato tanto spigoloso quanto imbarazzante.
Lo scorso dicembre si era svolta l’udienza preliminare davanti al gup di Roma ma il Comune non c’era. Il caso aveva suscitato grandi polemiche. Ieri l’accoglimento, per molti inaspettato, dopo che il 9 aprile si era svolta la prima udienza in Tribunale a Latina. Nel processo il Comune ci sarà come parte offesa.
Il tema centrale dell’udienza di ieri mattina gravitava attorno a questo. L’avvocato Alessandra Capozzi ha depositato la richiesta di costituzione. «I reati hanno arrecato un consistente danno morale e di immagine per il risalto che le vicende hanno avuto», è un passaggio della richiesta. Il Comune puntava al fatto che nella veste di parte offesa era necessaria una notifica e non era a conoscenza dell’udienza preliminare.
Il collegio difensivo si è opposto con una serie di eccezioni, puntando sul fatto che la richiesta era fuori tempo massimo, sostenendo il grande risalto mediatico dell’inchiesta. «Oggi il Comune vuole sopperire alla sua inerzia» ha detto l’avvocato Francesco Vasaturo. Le difese hanno allegato anche dei documenti con gli articoli di giornale delle udienze fissate e della notizia riportata in diverse occasioni. Alla fine il Collegio Penale - presieduto dal giudice Gian Luca Soana - ha accolto la richiesta di costituzione del Comune di Latina perché essendo parte offesa doveva ricevere una notifica, una prospettazione condivisa dal Collegio con il parere favorevole del pm. La richiesta è stata accolta per la turbativa d’asta con il metodo mafioso come contestato dalla Dda per tre capi di imputazione.
Il Tribunale ha respinto la richiesta di rito abbreviato condizionato presentata dal collegio difensivo per gli imputati e alla fine ha dichiarato aperto il dibattimento fissando subito la prossima udienza per il 9 luglio con l’escussione dei primi testimoni, a partire dalle parti offese. Sono oltre sessanta quelli citati dal pm della Dda Gualtieri, tra cui anche i collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo. Sono in tutto 10 gli imputati. Al centro dell’inchiesta la famiglia Zof, con Maurizio e i figli Alessandro e Fabio e la gestione del primo chiosco sul Lungomare a Latina.
Quando ci fu la prima gara di assegnazione ad incanto delle postazioni dei chioschi nessuno volle prendere la gestione della prima postazione, l’ affidamento fu sospeso. A vario titolo le accuse contestate sono turbata libertà degli incanti con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini della Squadra Mobile avevano portato nel gennaio del 2024 all’emissione dei provvedimenti. Quasi un anno fa la notifica di chiusura inchiesta, a seguire, nell’udienza preliminare di novembre, l’integrazione investigativa con le carte dell’inchiesta Assedio di Aprilia, il 10 dicembre il rinvio giudizio, ieri l’ammissione della parte civile e l’apertura del dibattimento.
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