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Il fatto

Abc Latina, il futuro è un rebus. Quei costi che sballano i conti

La maggioranza ha puntato il dito contro alcune scelte del precedente Cda su assunzioni e progressioni di carriera

Il futuro di abc è un rebus

Un rebus di quelli complessi davvero. Questo è il destino dell’azienda speciale Abc. Il primo giorno di riflessione che la maggioranza s’è data dopo la riunione fiume di martedì sera ha solo accentuato le perplessità dei consiglieri. Del resto l’incontro non aveva portato sostanzialmente delle soluzioni, ma solo dei percorsi tutti accidentati. Nemmeno Enrico Michetti, esperto di questioni amministrative, è riuscito a sbrogliare la matassa, limitandosi a chiarire ai consiglieri che così com’è il bilancio previsionale di Abc non si può votare. Una posizione, del resto, che avevano condiviso già diversi esponenti della maggioranza, ma anche il dirigente del settore Diego Vicaro e i revisori dei conti di Abc, che sostengono ci siano delle incongruenze. Dunque, cosa succederà adesso? Ogni previsione è un terno al lotto.

Le ipotesi sul campo
Non approvare il bilancio di previsione vorrebbe dire, con molta probabilità,  mandare Abc in liquidazione l’azienda speciale. Sarebbe la seconda volta dopo Latina Ambiente che una partecipata dei rifiuti finisce in questo modo. Chi pagherà gli eventuali costi? Ovviamente il Comune e dunque i cittadini. Approvare il bilancio 2025 avrebbe invece come conseguenza un incremento dei costi e dunque del Pef. Che vuol dire? Che le bollette della Tari subiranno una nuova impennata pari al 30 % circa. La terza opzione è particolarmente complessa: mettere attorno a un tavolo i sindacati e l’azienda e risolvere tutte le anomalie che vengono ritenute tali dal Comune.

Quel che non convince nel bilancio e nelle scelte di Abc
Nel corso della riunione di martedì sera, la maggioranza ha visionato alcune delle criticità sollevate dal comitato di controllo analogo relativo alla gestione dell’azienda speciale Abc e ai numeri del bilancio. Un passaggio è stato cerchiato in rosso: «in merito alle risultanze della due diligence sull'incremento del costo del personale collegato all'avanzamento di categoria e livello contrattuale, a partire dal 2021, in assenza di procedure selettive finalizzate all'inquadramento dei dipendenti in aree funzionali o categorie più elevate».  Cosa vuol dire? Che chi amministrava Abc in quegli anni ha garantito aumenti salariali e di posizione a quasi cento dipendenti, con un costo notevole a carico delle casse dell’azienda. «Guarda caso eravamo in campagna elettorale», sussurra un consigliere di maggioranza riferendosi alla campagna elettorale tra i candidati sindaco Coletta e Zaccheo. Sempre la relazione del comitato di controllo analogo riporta come «il rapporto tra costi per il personale e ricavi da vendite aumenta progressivamente, arrivando al 59,4% nel 2025».  Sono alcuni dei numeri che non convincono oggi né i dirigenti dell’ente né i consiglieri comunali che dovrebbero votare il documento di programmazione e bilancio.

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